di Paolo Vita
Il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, corre in soccorso del dimissionario presidente dell'Ingv Domenico Giardini chiedendo all'Università La Sapienza di affidargli una cattedra.
Giardini, infatti, aveva rassegnato le dimissioni a dicembre dello scorso anno perché lo stipendio da presidente del'Ingv sarebbe stato, a suo avviso, troppo basso e così dopo aver tentato invano di ottenere un aumento avrebbe optato per le dimissioni, a meno che non fosse riuscito ad ottenere anche una cattedra nell'ateneo romano, per poter integrare il magro stipendio da poco più di 100mila euro da presidente dell'Istituto di Vulcanologia.
Così dopo una frenetica girandola di consultazioni tra il Miur, che avrebbe chiesto a quello della Funzione Pubblica se fosse stato possibile dare un aumento a Giardini e aver incassato da quest'ultimo un secco diniego, sarebbe spuntato il coniglio dal cilindro in modo di aggirare il tetto posto all'indennità di carica per il presidente dell'Ingv.
Secondo quanto risulta al Foglietto, il ministro Profumo avrebbe chiesto al rettore della Sapienza, Luigi Frati, di dare una cattedra al numero uno dell'Ingv e poiché l'università non avrebbe i fondi necessari per finanziare la creazione di una nuova cattedra, il ministero avrebbe dato la sua disponibilità a trasferire i fondi necessari per l'operazione "Una Cattedra per Giardini".
Adesso la decisione è nelle mani del consiglio di dipartimento Scienze della Terra della Sapienza, che dovrebbe tenersi questa settimana (benché ieri nessuna convocazione fosse ancora stata fatta), ma l'esito non sembra scontato visto che ci sarebbe una fronda in seno al consiglio stesso che sarebbe contraria alla creazione di una nuova cattedra ad hoc per il presidente dell'Ingv.
Il rettore Frati sarebbe tra i favorevoli a dare una cattedra a Giardini mentre altri membri del consesso sarebbero contrari dal momento che i circa 100mila euro che dovrebbero essere trasferiti dal Miur a La Sapienza per il pagamento dello stipendio al nuovo professore vincolerebbero l'ateneo ad una spesa fissa a fronte di una prestazione difficilmente compatibile con la presidenza dell'Istituto di Vulcanologia e con la cattedra di Sismologia e geodinamica al Politecnico di Zurigo.
Quel che è certo è che se Giardini non avrà la docenza a Roma prima che il ministro accetti le sue dimissioni, dovrà dire addio alla poltrona Ingv, che gli era stata affidata da Maria Stella Gelmini lo scorso agosto.
Ma sull’accettazione delle dimissioni è scoppiato un giallo.