Redazione
La secretazione degli atti è un istituto assai straordinario, al quale si dovrebbe far ricorso solo in casi del tutto eccezionali, quando, ad esempio, c’è un pericolo per la nazione.
Assumere per chiamata diretta un dirigente tecnologo, non darne alcuna comunicazione alle organizzazioni sindacali, neppure tramite il sito web dell’ente, è cosa assai grave.
Ma ancor più sembra essere l’atteggiamento del direttore generale dell’ente in questione, il Consiglio nazionale delle ricerche, che, di fronte a una richiesta specifica da parte del sindacato Usi-Ricerca di avere copia del provvedimento con il quale il 2 gennaio scorso è stata disposta la predetta assunzione, non si è neppure degnato di dare un risposta negativa, trincerandosi dietro uno sgradevole silenzio, che neppure tre successivi solleciti sono riusciti a rompere.
Né miglior fortuna ha avuto la richiesta inoltrata, e inutilmente sollecitata, fatta recapitare al dirigente dell’Ufficio Divulgazione e Relazioni Istituzionali. Non sappiamo le ragioni per le quali l’ente pubblico di piazzale Aldo Moro abbia deciso di ignorare la richiesta di Usi-Ricerca.
Quali che siano, certamente non fanno onore alla massima istituzione della ricerca pubblica italiana.