di Ivan Duca
Nonostante il proliferare delle richieste da parte dei dipendenti di sospendere l'affidamento dei sussidi sanitari ad un'assicurazione, il Cnr non ne vuole sapere.
Infatti, i vertici dell'ente sostenuti da Cgli, Cisl, Uil e Anpri, ma non da Usi-Ricerca, lavorano alla pubblicazione del bando per la stipula di una polizza assicurativa sanitaria.
Dopo due anni e varie ipotesi di capitolato, una nuova bozza è stata diffusa al personale negli ultimi incontri con i sindacati. Dall'analisi della nuova proposta emerge che l'importo del premio per ogni dipendente scende a €285,00 cui si aggiungono, per chi volesse estendere il beneficio al nucleo familiare, €242,00 per il coniuge, €228,00 per figlio nei nuclei fino a tre figli ed €171,00 per figlio nei nuclei familiari con più di tre figli.
Ipotizzando che il 50% dei dipendenti voglia estendere al coniuge e ad un figlio la polizza, ulteriori 1,9 milioni di euro verrebbero versati annualmente dai dipendenti (€470,00 a nucleo), portando il valore complessivo dell'investimento nella polizza a circa 4,4 milioni di euro.
E' da precisare che, nonostante le eventuali integrazioni versate dai dipendenti per i familiari, i massimali di rimborso previsti per ogni nucleo familiare restano immutati. Ma in tanti si chiedono: cosa copre l'assicurazione?
Sembra che quasi tutte le spese attualmente ammesse a rimborso dall'attuale sussidio diretto (importante sostegno all'economia familiare) siano escluse, dalle cure odontoiatriche ed oculistiche a quelle ordinarie annuali. In caso di ricovero, poi, sono anche escluse le spese, comprese le cure fisioterapiche, effettuate prima e dopo i 30 giorni dall'intervento chirurgico.
Nulla poi è dovuto per le cure e/o gli interventi per malattie preesistenti, anche se non conosciute dall'assicurato ed in assenza di check-up preventivo alla stipula dell'assicurazione. Mancata copertura anche nei casi in cui, ad esempio, un dipendente si dovesse infortunare in concomitanza di un evento tellurico (magari durante l'evacuazione dell'abitazione), nonché per la sostituzione di protesi ortopediche.
Degna di nota è la facoltà riconosciuta al dipendente di non aderire alla polizza assicurativa, mantenendo l'attuale sistema del rimborso diretto.
Tale facoltà rende variabile il numero dei possibili assicurati. Ma in assenza di un numero certo, quante compagnie assicuratrici parteciperanno alla gara?
Logica vorrebbe che l'ente sondasse preventivamente l'interesse dei dipendenti alla polizza.