Redazione
La potente e collaudata macchina che il neo presidente del Cnr, Luigi Nicolais, ha messo in moto da due mesi, stenta a scaldare il motore. Il primo banco di prova sarebbe dovuto essere la nomina del nuovo direttore generale.
A pochi giorni dalla sua ascesa allo scranno più alto di piazzale Aldo Moro, Nicolais assicurò che presto il Cnr avrebbe avuto un nuovo direttore generale, in sostituzione di Fabrizio Tuzi, in prorogatio da molti mesi.
Si tratta di una figura tutt’altro che secondaria, al quale spettano ampi poteri di gestione di un ente che ha un budget annuo di circa un miliardo di euro.
Eppure, l’elenco degli aspiranti al prestigioso incarico Nicolais lo ha trovato già pronto sulla sua scrivania, in quanto il suo predecessore, Francesco Profumo, rimasto alla guida dell’ente per meno di sei mesi, aveva pubblicato un avviso e raccolto circa una trentina di candidature, alcune prestigiose, altre un po’ meno. Questo, però, non è stato sufficiente ad accelerare la procedura, che sembra in stand by.
Fonti attendibili riferiscono che Nicolais, dopo essere stato sul punto di fare un nuovo bando, sarebbe ora orientato a presentare una “quartina” dalla quale il cda dovrebbe “estrarre” il nuovo dg.