Redazione
Sorpresa, disappunto, quasi sgomento all’Istat per i risultati della tornata concorsuale per dirigente amministrativo di II fascia.
Il recente riordino dell’ente sembrava dovesse servire a sanare le “anomale” posizioni di alcuni dirigenti tecnologi che per anni avevano svolto funzioni amministrative. L’esito della procedura è stato invece sconcertante, essendosi verificate clamorose bocciature di candidati da anni a capo di importanti servizi.
Rebus sic stantibus vien da pensare che costoro siano quasi rei di esercizio abusivo della professione di dirigente.
Eclatante è apparsa ai più la “trombatura” di Massimo Babudri, dal 2001 responsabile del servizio patrimonio dell’ente, con l’oneroso e delicato compito, tra l’altro, di applicare le sanzioni ai non rispondenti ai questionari statistici, e che di recente per ben tre volte, per la sua professionalità e adeguatezza al ruolo, era stato individuato e ascoltato dal presidente Giovannini come possibile direttore centrale.
Che dire, se non che si è trattato di una sconfessione con effetti retroattivi: da capaci di tutto a buoni a nulla.