Ivan Duca
C’è voluta la forte mobilitazione di migliaia di cittadini del cosentino, della Chiesa, delle forze politiche locali, con in testa il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio e del consigliere regionale Idv, Mimmo Talarico, di Usi-Ricerca e della maggioranza dei ricercatori e dei tecnici dell’Istituto di scienze neurologiche del Cnr di Mangone, per costringere il governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti a uscire allo scoperto.
Scopelliti, un anno fa, revocava la convenzione in atto tra la stessa Regione e il Cnr, provocando la paralisi del centro di ricerca di eccellenza, che fino ad allora aveva erogato oltre 8mila prestazioni diagnostiche l’anno a favore di pazienti affetti da malattie quali sclerosi multipla, Sla, Alzheimer.
Ora, con una lettera al presidente Oliverio dello scorso 18 settembre, il governatore comunica di avere “assegnato il relativo budget all’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza”, per il ripristino della convenzione, precisando che “nessuno dei componenti l’attuale Giunta Regionale, tantomeno il sottoscritto, ha mai ipotizzato il trasferimento delle attività del Cnr di Mangone a Catanzaro”.
Una notizia davvero importante sia per i pazienti che per i ricercatori, che sembra smentire clamorosamente chi all’interno del Cnr aveva sostenuto che il trasferimento dell’Istituto a Catanzaro era stato chiesto dalla politica.
Da segnalare che sulla vicenda, l’11 settembre scorso era stata presentata una circostanziata interrogazione dal senatore Elio Lannutti dell’Idv, che aveva trovato ampio risalto sulla stampa regionale.