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Venerdì, 05 Lug 2024

di Biancamaria Gentili

Tra i 105 istituti del Cnr vi è l’Ibaf (Istituto di biologia agroambientale e forestale),  la cui mission dichiarata è quella di “sviluppare le ricerche sulla risposta eco-fisiologica e genetica di piante e sistemi agro-forestali ai fattori dell'ambiente, con particolare riferimento ai cambiamenti climatici e ai fattori di inquinamento e degrado ambientale”. La sede centrale è in Umbria e sedi distaccate sono a Roma, Trento e Napoli.

Ed è proprio da quest’ultima sede che è stata segnalata al Foglietto una storia assai singolare, dai risvolti comici se non ci fossero costi che il contribuente ha dovuto pagare.

Tutto inizia con una nota del  16 marzo 2011, inviata al Collegio dei revisori dei conti del Cnr, al quale alcuni dipendenti della sezione partenopea dell’Ibaf chiedevano “di vagliare in modo approfondito” la legittimità e l’opportunità di talune spese disposte dalla medesima sezione.

La prima riguarda un pc portatile ormai obsoleto al quale, per resuscitarlo, una ditta specializzata avrebbe dedicato ben tredici ore di lavoro. Spesa complessiva 408 euro, iva compresa. Per i dipendenti, con quella spesa, se non per meno, si poteva acquistare un pc nuovo di zecca.

Un’altra spesa esemplare riguarda l’acquisto, per 1600 euro, di una centralina telefonica, in sostituzione della preesistente che, a detta dei dipendenti, era “perfettamente funzionante e ancora conservata presso la sede”.

Ma l’esborso più sconcertante appare senza dubbio l’ultimo, che ora riportiamo: l’acquisto di una quindicina di libri.

Nulla da eccepire se i volumi avessero avuto, anche lontanamente, una qualche attinenza con la mission dell’Ibaf. Macché. Quanto ad autori, si va da Seneca a Magris, da Platone ad Augias. Per non dire dei titoli.

E’ veramente difficile, se non impossibile, da provare quale nesso possa esserci tra le finalità dell’Ibaf e Cibo per il corpo e nutrimento per lo spirito ovvero Jack Frusciante è uscito dal gruppo ovvero ancora La cucina napoletana di mare, ovvero infine Un’ora sola io vorrei. Solo per citare alcuni titoli.

Per di più, segnalano i dipendenti ai Revisori, “dalla relazione redatta dall’Economo dell’Ibaf in data 9 marzo 2010, dopo ricognizione inventariale, risulta che molti di questi volumi non siano conservati presso la sede, sebbene nessuno ne abbia mai denunciato furti o smarrimenti”.

Non sappiamo a tutt’oggi quale esito abbia avuto l’intervento, se c’è stato, dei Revisori dei conti del Cnr.

Sta di fatto che quanto segnalato al Foglietto lascia basiti, tanto più in un momento come quello attuale, fatto di spending review a base di tagli indiscriminati e risparmi forzosi, che colpiscono tutti ma in particolare le fasce più deboli del Paese.

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