Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 06 Lug 2024

di Flavia Scotti

Nei giorni scorsi, la Corte dei conti ha depositato la Relazione sul controllo della gestione dell’Istituto superiore di sanità (Iss), per il biennio 2011-2012.

Il quadro che emerge dal documento inviato al Parlamento dai giudici contabili è tutt’altro che roseo e, poiché i bilanci relativi al biennio preso in esame presentano entrambi una situazione di disavanzo di competenza, la Corte richiama la disposizione di cui dall’art. 15, comma 1 bis del DL 6 luglio 2011 n. 98, convertito dalla L. 15 luglio 2011 n. 111 ove statuisce che :” nei casi in cui un ente sottoposto alla vigilanza dello Stato (...) presenti una situazione di disavanzo di competenza per due esercizi consecutivi, i relativi organi, ad eccezione del Collegio dei revisori, decadono ed è nominato un commissario ...”.

Staremo ora a vedere il peso che il ministro vigilante, che è quello della Salute, darà al richiamo della magistratura contabile.

“Per quanto attiene ai profili gestori, gli andamenti nel biennio – si legge nella Relazione - appaiono suscettibili di differenziata valutazione, a seconda che si riguardino sotto il profilo finanziario ovvero economico-patrimoniale. Per l’aspetto finanziario, si trae, quale dato di rilievo, il disavanzo di 26 milioni di Euro per il 2011, in parte recuperato nell’esercizio 2012, che ha chiuso comunque con un disavanzo di 4 milioni di euro”.

“Resta sostanzialmente costante l’indice di dipendenza finanziaria dalle pubbliche contribuzioni che supera il 90%, tenuto conto che le risorse proprie non raggiungono il 10% delle entrate, e pertanto andrebbero in proposito potenziate le entrate connesse alla ‘vendita di beni e prestazioni di servizi’ costituite principalmente dalle somme derivanti dai servizi a pagamento resi a terzi, che invece risultano in decremento rispetto al 2010 (8,6 milioni), sostanziandosi nel 2011 in 5,2 milioni e nel 2012 a 5,7”.

“Il patrimonio netto dell’Istituto al 31 dicembre 2012 – attesta la Relazione - è pari a 78,3 milioni di euro, in decremento rispetto al 2011 (81,2 milioni di Euro) e al 2010 (83,1 milioni di euro), per effetto soprattutto della riduzione della voce ‘contributi in conto capitale’, conseguente alla sterilizzazione degli ammortamenti di cui si è detto, in precedenza, nella parte relativa allo stato patrimoniale”.

“Si rileva negli anni in esame – scrivono i giudici –  un avanzo di amministrazione pari a 50,8 milioni nel 2010 che scende però a 27 milioni di euro nel 2011 e a 27,4 milioni nel 2012. Permane il fenomeno dei residui attivi e passivi che si attestano ancora su un volume elevato al termine dell’esercizio 2012, anche se è doveroso dare atto della significativa diminuzione degli stessi da parte dell’Ente, rispetto agli anni precedenti. Sotto il profilo economico, gli esercizi 2011 e 2012 chiudono con avanzi economici rispettivamente di 789 mila euro e di 45 mila euro entrambi in netto decremento rispetto all’esercizio precedente (3,1 milioni di euro), a causa della diminuzione dei ricavi derivanti dai trasferimenti a copertura di spese correnti (passati dai 125,2 milioni di euro del  2010 ai 111 del 2011 e ai 110 del 2012) e dei proventi da utilizzo dei contributi di ricerca che passano da 73,7 milioni di euro del 2011 a 49,9 milioni nel 2012”.

La Corte rileva, altresì, una progressiva diminuzione della voce prestazioni a terzi, che passa dai 3,9 milioni del 2010 ai 3,5 del 2011 e 3,4 del 2012 e che, secondo la stessa Corte, invece andrebbe incentivata, rappresentando un’entrata autonoma per l’Ente.

In diminuzione anche le variazioni delle rimanenze dei lavori in corso (legate all’attività convenzionale dell’Ente) e la voce altri ricavi.

I giudici contabili vedono anche un aspetto positivo nella gestione dell’Istituto di viale Regina Elena, rappresentato dalla diminuzione dei costi della produzione, passati dai 196,5 milioni di euro del 2010 ai 187,6 milioni del 2011 (-4.5%) fino ai 175 milioni del 2012 (-6,5 %), “segnale evidente – scrivono nella Relazione – dell’azione, sottolineata dall’Ente, diretta a ridurre i costi sostenuti per l’acquisizione di beni e servizi, attraverso il monitoraggio delle procedure di approvvigionamento e delle procedure per gli acquisti centralizzati”.

Il documento della Corte dei conti si conclude con l’invito all’Iss a “proseguire con scelte gestionali di contenimento dei costi e di sviluppo dell’attività convenzionale, che consentano all’Istituto di far fronte anche ad eventuali ulteriori limitazioni dei finanziamenti pubblici, dai quali, allo stato, resta ancora quasi totalmente dipendente”.

empty alt

Il mare ci avverte, anzi ci chiama, ascoltiamolo

Il mare ci avverte, anzi ci chiama. Lo fa da almeno mezzo secolo: saremo capaci di ascoltare i...
empty alt

All’ombra del Re dollaro crescono piccole valute

La notizia dell’ultimo aggiornamento che il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha dedicato...
empty alt

Tolve, bellezza lucana che affonda le sue radici nel terzo millennio a.C.

San Rocco è il Santo più venerato nel mondo cattolico. Nei miei viaggi per i borghi lucani la sua...
empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top