di Ivan Duca
La sveglia ancora una volta ha suonato rumorosamente a piazzale Aldo Moro e a caricarla è stato more solito Il Foglietto.
Era già accaduto per la tanto clamorosa quanto inconsistente nomina di Ario Ceccotti a direttore facente funzioni dell’Ivalsa, decisione sulla quale il presidente del Cnr, Luigi Nicolais, ha dovuto fare marcia indietro, ma solo dopo ben cinque articoli del nostro settimanale.
Qualche settimana fa, c’è stata una nuova sconcertante performance, ascrivibile questa volta non solo a Nicolais ma addirittura all’intero cda del più grosso ente di ricerca del paese: la nomina a componente di una commissione di concorso a direttore d’Istituto di un candidato al medesimo concorso.
La notizia l’abbiamo data mercoledì 27 novembre, fuori sacco, soltanto ai nostri lettori del Cnr e, per di più, con un punto interrogativo, non perché non fossimo certi di quello che il Cnr stesso aveva combinato ma per evidenziare tutta la nostra incredulità.
In tanti, compresi i vertici dell’ente, sulle prime hanno pensato a uno scherzo, ma chi ci conosce sa che Il Foglietto spesso e volentieri fa sì dell’ironia ma notoriamente è disavvezzo alle burle. Per questo ha voluto verificare e subito si è reso conto dell’incredibile pasticcio, targato Cdacnr, che aveva coinvolto uno stimato docente universitario che, dopo aver presentato domanda di partecipazione al concorso per direttore dell'Istituto per l'energetica e le interfasi (Ieni) del Cnr di Padova, si è visto nominare, a sua insaputa (in questo caso la frase non è affatto ironica), componente della commissione esaminatrice del medesimo concorso.
Non proprio tempestivamente è partita la corsa per mettere una toppa alla strabiliante gaffe, che è stata cucita, non senza imbarazzo, con un provvedimento, datato 10 dicembre, apparso, però, solo poche ore fa.
Tutto è bene ciò che finisce bene? Diciamo di sì, anche se nessuno, ma proprio nessuno, dai piani nobili di piazzale Aldo Moro ha ritenuto doveroso inviare una sola parola di ringraziamento al nostro settimanale.
Pazienza. Purtroppo siamo abituati, era già accaduto per il caso Ceccotti. E non solo.