Comunicato Usi-Ricerca
Nella giornata di giovedì 27 marzo si è tenuto un incontro sul piano di formazione 2014-2015. Per l’amministrazione erano presenti, tra gli altri, il direttore generale dott. Weber e il direttore della Saes prof. Tommaso Di Fonzo.
La richiesta di chiarimenti avanzata da Usi Ricerca riguarda la completa inadeguatezza del piano di formazione per l'area dell’informatica professionale.
E’ stato fatto notare che l’offerta formativa per il 2014-2015 è completamente diversa da quella del piano di formazione 2013-2014 di appena un anno fa.
In particolare per l’area sistemistica il “vecchio” piano individuava i seguenti oggetti: a) la sicurezza informatica; b) Architetture LAMP, WAMP, IIS e tecnologie di virtualizzazione; c) Linux; d) Red Hat; e) Java; f) Nuovi trend tecnologici.
Quest’anno , con grande sconcerto degli esperti informatici, le linee sono solo 2 e per nulla inerenti al loro ruolo: a) Windows 7; b) Linux Vs 6.
La vicenda assume una maggiore gravità se si considera che in Istat è in atto un processo di Change Management informatico, la cui documentazione continua ad essere negata a Usi-Ricerca nonostante le reiterate richieste avanzate alla direzione generale.
Come abbiamo avuto modo di spiegare in un precedente comunicato, il progetto di Change Management è stato affidato alla Deloitte Consulting srl, alla quale con atto aggiuntivo è stato conferito anche il mandato di curarne la realizzazione in considerazione dell’asserita mancanza di competenze professionali all’interno dell’ente. Il tutto per un importo di oltre 500mila euro complessivi.
In questa delicata fase di transizione, anziché rafforzare il percorso di formazione e aggiornamento professionale del personale addetto alla gestione dei sistemi informatici, l’Istat lo ha completamente svuotato, confermando il timore che è in atto un processo di esternalizzazione del servizio.
La responsabilità, secondo quanto si legge nel piano di formazione e confermato dal direttore della Saes, è da ricercare nel referente per la formazione presso la di direzione che, in accordo con il fantomatico Comitato informatico, ha definito e confermato le esigenze formative, così come riportate nel suddetto piano.
Lo svilimento delle competenze sistemistiche all’interno dell’ente è peraltro un percorso che parte da lontano, come è testimoniato dal fatto che i colleghi addetti a tale servizio sono anni che non frequentano corsi di aggiornamento professionale e non conseguono certificazioni. Con la ovvia conseguenza che, in più di una occasione, l’Istat è stata poi costretta a ricorrere a interventi di assistenza esterna a pagamento.
Appare difficile in Istat far passare il concetto che l’aggiornamento professionale del personale è un investimento sulle competenze, che abbatte i costi futuri e rende la direzione informatica in grado di rispondere alle esigenze di tutto l’Istituto.
Per questo motivo Usi-Ricerca ritiene che l’Istat debba assumere iniziative anche al di fuori del budget riservato alla formazione, che è ormai ridotto a soli 151mila euro l’anno per tutto il personale, attingendo dai fondi assegnati alla direzione che sono, invece, impiegati per acquistare servizi dall’esterno.
Usi-Ricerca ha, pertanto, in primo luogo sollecitato nuovamente il direttore generale a fornire la documentazione tecnica e amministrativa relativa all’operazione di Change Management, per capire dove sta andando l’Istat e di quali competenze sistemistiche avrà bisogno nell’immediato futuro.
In aggiunta, ha chiesto un impegno formale all’amministrazione a rivedere fin dai prossimi mesi il piano di formazione per l’informatica professionale, avviando a breve un tavolo di confronto con i responsabili della direzione informatica, ai quali sarà sottoposta una serie di esigenze individuate dai lavoratori.
Il direttore della formazione, nel riconoscere la ragionevolezza delle istanze sindacali, ha fornito la sua disponibilità, nel rispetto dei vincoli finanziari e della programmazione già avviata, a valutare le richieste che gli perverranno dalla direzione informatica, per una loro possibile calendarizzazione nell’ultima parte dell’anno in corso.
Il direttore generale, dal canto suo, si è impegnato ad adoperarsi per rimuovere le attuali criticità.