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Sabato, 06 Lug 2024

di Flavia Scotti

Tre ore di discussione pomeridiana proiettando uno schema fatto di tanti quadrati e rettangoli colorati ed una domanda: siete d’accordo, cosa ne pensate?

Il presidente Roberto Danovaro comincia così la sua sfida, partendo dalla geometria arcobaleno-euclidea per riformare la Stazione Zoologica Dohrn, cercando la partecipazione di tutto il personale.

Una sala seminari, gremita in ogni ordine di posti, ha accolto mercoledì scorso la prima tappa della procedura infinita di riorganizzazione e regolamentazione dell'ente di ricerca, risalente alla gestione Di Lauro e che, nel tempo, ha ricevuto parecchie interruzioni e numerosi tentativi di rimaneggiamento.

Insomma, si parte dalla sintesi dei quattro attuali laboratori scientifici in due sezioni: quella Molecolare e Cellulare e quella ecologica Marina le quali, a loro volta, vengono integrate, in alto, dal consiglio scientifico, ed in basso, da uno schema che presuppone sei unità dei cosiddetti servizi inserite nella sezione Szn-Embrc.

Vi è poi un eterogeneo cappello amministrativo, variamente strutturato, dove spicca quella che  sembra la novità più saliente, indicata già nello statuto, che è il consiglio delle sezioni.

Danovaro ha prima presentato lo schema di organizzazione precedente (attuale) e, poi, introdotto la sua ipotesi, con quello che ha definito uno “scheletro” che può essere riempito, così ha ribadito più volte, seguendo le volontà del personale.

Il presidente ha quindi dato il via alla discussione, coinvolgendo la platea tutta ed invitandola a fare qualsiasi osservazione ritenuta utile alla causa, considerata la provvisorietà dello schema presentato.

I contributi sono stati i più disparati, ma al di là della evidente contestazione di molti riguardo alla mancanza, nello schema euclideo, di gran parte delle cosiddette “freccette” funzionali, atte a specificare l’interazione tra le parti geometriche, l’attenzione dell’uditorio è stata focalizzata prevalentemente sulle figure professionali che dovranno essere messe a capo dei tanti quadrati e rettangoli proposti.

La risposta del presidente è sembrata evasiva, anche se per statuto è sua la proposta al cda dei coordinatori delle singole sezioni (art 7, comma h) mentre il consiglio delle sezioni è costituito dai medesimi coordinatori e da un componente, per ogni sezione, eletto da tutti i dipendenti ad essa afferenti (articolo 13, comma 1).

Nella discussione, c’è stato chi ancora mal digeriva il concetto di tecnologo come ricercatore, alterando così una gerarchia stabilita da tempo all’interno della Stazione; chi identificava conflitti d’interesse, che si sarebbero realizzati mettendo a capo dei quadrati determinati profili professionali (cosa peraltro che ha fatto sorridere molti dei presenti ... dato che il rilievo mosso è stato quantomeno tardivo rispetto a quello che attualmente accade in molte realtà dell’ente); chi dichiarava essenziale il principio di rotazione degli incarichi; chi sperava nell’identificazione di figure illuminate, capaci di superare le tante, troppe difficoltà gestionali attuali ed, infine, chi riteneva insufficiente lo “scheletro” per poter anche minimamente dare il proprio contributo.

Per altri, infine, sembrava essere un dejà vu, uno schema già visto ben prima che venisse il neo presidente e che la cosa più importante, in realtà, fosse il contenuto delle figure geometriche colorate, perché le informazioni ancora risultano assenti per poter imbastire una qualsivoglia partecipazione.

L’idea che è apparsa prevalente è stata quella che, senza dubbio, la riunione conoscitiva era da apprezzare, ma una domanda è serpeggiata con forza: a parte Danovaro, chi sono i protagonisti di questa colorata slide e delle future redazioni del regolamento? Sarebbe stato utile dirimere questo mistero degno di Bellavista.

Simpatico, poi, il siparietto tra il presidente ed il direttore generale facente funzioni Marco Cinquegrani che, pur non presente a fianco del n. 1 dell’ente, è stato visto entrare e uscire più volte dall’aula, mentre Danovaro cercava invano di farlo accomodare.

La riunione è poi andata concludendosi con alcuni interventi rivelatori di un malcontento mai sopito in ordine alla presenza della Biogem come struttura consortile della Stazione, rispetto alla quale sembra che Danovaro intenderebbe ritirare l’apporto dell'Anton Dohrn.

Un caldo pomeriggio di inizio primavera ha fatto da corollario all’attesissima riunione, il cui esito non è sembrato, però, del tutto soddisfacente per il numeroso pubblico.

Da parte nostra, restiamo in attesa di future buone notizie per il personale, soprattutto precario, che non è soltanto quello a tempo determinato, e speriamo che, alla fine dei suoi impegni d’istituto, anche il direttore generale facente funzioni abbia deciso di concedersi una meritata sosta, seppure nel silenzio della oramai vuota sala seminari.

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