L’appuntamento, già fissato da tempo con il personale, è stato rinviato di un giorno. Non oggi, dunque, ma domani Roberto Danovaro avrà un nuovo faccia a faccia, questa volta non nella Sala Conferenze ma nella più ristretta Sala Affreschi, sulla riorganizzazione della Stazione Zoologica.
Il presidente dell’ente, insediatosi lo scorso dicembre, sta cercando di mettere a punto sia il regolamento di organizzazione e funzionamento che quello del personale, ispirandosi forse a provvedimenti già varati, non senza critiche, qualche mese fa da altri enti di ricerca.
La strada scelta è quella della partecipazione, nel senso che ogni dipendente è libero di dire la sua, ma senza alcuna certezza di vedere accolti eventuali emendamenti, atteso che alla fine a redigere i regolamenti sarà il presidente, a vararli il cda e ad approvarli il Miur.
La strada, pertanto, è ancora lunga ed è un peccato che Danovaro, per la disciplina e la soluzione di problemi di una certa urgenza, non abbia optato per l’adozione di provvedimenti ad hoc, con il placet naturalmente del consiglio di amministrazione.
Se lo avesse fatto, ma è sempre in tempo, il personale dell’ente avrebbe potuto (o potrebbe) conoscere il pensiero del presidente su argomenti che, forse, richiederebbero urgenti interventi di manutenzione straordinaria.
Si pensi, solo a mo’ di esempio, alla disciplina delle associature e delle consulenze retribuite a ex dipendenti; alla pubblicazione on line delle delibere del cda e della rendicontazione delle attività conto terzi, a partire dagli ultimi cinque anni.
Fuori sacco e, comunque, col voto favorevole del cda, Danovaro, inoltre, avrebbe potuto da tempo avviare l’istruttoria per la nomina del nuovo direttore generale, con l'emanazione di un bando pubblico. L’attuale dg, infatti, opera in regime di prorogatio, in virtù di un provvedimento del 13 novembre 2013, a seguito del quale la scadenza dell’incarico è stata procrastinata al 30 giugno 2014, con la seguente motivazione: “Tenuto conto che a tutt’oggi non risulta ancora conclusa la procedura di nomina del Presidente”. Venuto meno tale presupposto - scriveva Il Foglietto lo scorso 14 gennaio - si attende ad horas l’avvio di una selezione pubblica per individuare il nuovo dg, che goda della piena fiducia del nuovo vertice dell’ente.
Purtroppo, ad oggi, oltre alle ore sono passati anche i mesi e di bandi pubblici non se ne sono visti.