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Sabato, 06 Lug 2024

E' il 2007, per il Cnr l'anno del cambio: vengono collocati in quiescenza diversi direttori di istituto, che hanno fatto la storia dell'Ente.

E' anche l'anno in cui gli esperti di caste Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, in un articolo pubblicato il 29 gennaio 2007 sul Corriere della Sera, scrivono: "Su 107 direttori, 32 hanno più di 67 anni (uno ne ha 79), l'età più frequente è 68 anni e solo 14 ne hanno meno di 55. Non bastasse, una trentina sono contemporaneamente (miracolo dell'ubiquità) docenti a tempo pieno in qualche ateneo e direttori a tempo pieno al Cnr. Non bastasse ancora, 59 occupano la loro posizione da più di dieci anni e di questi 29 sono imbullonati da oltre 17 anni, tra cui 16 addirittura da più di 20. Col risultato di portare forse esperienza, ma certo non quella freschezza che hanno organismi simili all'estero”.

Nell'atto costitutivo della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio (Ftgm), del 15 maggio 2007, il Cnr designa tre di questi direttori di lunghissimo corso nel primo consiglio di amministrazione della stessa Ftgm, con il compito di rappresentare il Cnr (ente cofondatore assieme alla Regione Toscana): Alberto Albertini (classe 1939, direttore uscente dell'Istituto di tecnologie biomediche-Itb, destinato a diventare poco dopo consigliere del Ministro Gelmini); Ferruccio Fazio (classe 1944, direttore uscente dell' Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare-Ibfm, futuro Ministro della Salute del Governo Berlusconi, che ritroveremo qualche anno più avanti come presidente della Ftgm); Luigi Donato (classe 1929, direttore uscente dell'Istituto di fisiologia clinica-Ifc, dopo un mandato quarantennale).

La neonata Ftgm è un organismo privato senza fini di lucro, diventato nel 2012 di diritto pubblico. Grazie alla strutturazione giuridica del Ftgm, il già consigliere prof. Luigi Donato, ricopre prima l’incarico di Direttore generale e poi di Commissario straordinario fino a 83 anni (aprile 2012), avvalendosi di direttori generali nominati dalla Regione Toscana.

La Ftgm nasce - scrive al personale Cnr lo stesso Donato il 7 ottobre 2007, nel periodo del passaggio di consegne dal direttore di Ifc-Cnr al direttore di Ftgm (figure entrambe ricoperte dallo stesso Donato) - come "una vera Azienda Ospedaliero-Cnr, unica in Italia", completamente parificata alle Aziende Ospedaliero-Universitarie in base alla legge regionale 40/2007. Una legge, va detto, fortemente voluta da Enrico Rossi, attuale Governatore della Toscana, all'epoca assessore regionale alla salute.

Si era, allora, nella Toscana felix dei conti in ordine e del modello-Rossi, paradigma di efficienza sanitaria e equilibrio economico. Il Prof. Donato era il fondatore del grande Ifc-Cnr, che nel 2000 aveva portato in Area di Ricerca i 13 istituti del Cnr, prima sparsi sul territorio pisano, spesso in condizioni logistiche difficili.

Nasce così Ftgm, che subentra nella gestione delle attività clinica e diagnostica, fino a quel momento svolte dal Cnr in virtù di regolare autorizzazione ed accreditamento presso il Servizio sanitario della Regione Toscana.

All’ennesimo cambio dei vertici del Cnr, nel 2008 si scopre però che, purtroppo, lo scoglio c'era e neanche troppo sommerso: l'analogia tra Azienda Ospedaliera-Universitaria e a Azienda Ospedaliero-Cnr era manifestamente contraria a leggi e regolamenti esistenti, come comunica il Cnr con lettera del 22 aprile 2010, dopo una gestazione epistolare di quasi due anni, il cui contenuto di lì a qualche giorno veniva contestato con un lungo documento a firma del prof. Donato, direttore generale della Ftgm.

La pietra angolare normativa della Ftgm non era altro che un mito al quale quasi tutti gli addetti ai lavori avevano creduto.

Ma, d'altronde, si trattava di ricercatori, non di giuristi, economisti o politici e, per questo i ripetuti (ma sempre solitari) tentativi del sindacato Usi-Ricerca e del Foglietto di fare chiarezza giuridica sulla intricata questione non hanno riscosso quell’attenzione che l’argomento meritava. Se ciò fosse accaduto, probabilmente l’operazione sarebbe stata bloccata sul nascere. Ma tant’è.

I generosi conferimenti di spazi, di personale e di tecnologie dal Cnr alla Regione Toscana, e quindi alla Ftgm, c'erano stati ma, come recitava il verbale dei revisori dei conti dello stesso Cnr del 6 aprile 2006, solo con "la garanzia dell'attuale potenzialità funzionale dell’istituto per le attività di ricerca in ambito Cnr".

La potenzialità, dunque, doveva essere garantita dalla convenzione del 2008 tra Cnr e Ftgm, con il conseguente impiego di 66 unità di personale a libro paga dello stesso Cnr, tra i quali medici, informatici, epidemiologi, biologi, chimici. Nel 2014, però, di tali risorse sono sopravvissute soltanto 7 unità di personale, in posizione di comando.

Forse un po' poco per giustificare i conferimenti del Cnr per decine di milioni di euro, l'occupazione di spazi al solo costo di utenze nell'Area di Ricerca di Pisa, i disagi e la concreta perdita di operatività sulla progettualità scientifica intramurale per il personale Ifc-Cnr.

Eppure, specifica il Miur il 27 ottobre 2006, "i beni di proprietà demaniale consegnati in uso gratuito e perpetuo al Cnr vengono affidati alla Ftgm, che li utilizzerà per il perseguimento degli scopi di ricerca scientifica del Cnr stesso, in modo da non togliere all'usuario (cioè a chi gode del diritto di uso, in questo caso il Cnr, ndr) il dominio eminente del bene stesso a favore esclusivo di altro soggetto".

Come corollario di questo colossale errore normativo, tanto tempestivamente quanto solitariamente denunciato da Usi-Ricerca e dal Foglietto, la convenzione del 2008, che consentiva al personale Ifc-Cnr di continuare a fare quello che aveva sempre fatto (ricerca e assistenza indissolubilmente legate), appariva invalidata dalle fondamenta.

Così, mentre il Cnr, seppur tardivamente, muove le proprie perplessità in merito al prosieguo dell’esperienza, il prof. Donato, il 23 marzo 2011, non lesina forti critiche nel corso dell’audizione (finita addirittura su You Tube) in IV Commissione Salute della Regione Toscana.

Come rimediare a questo ingarbugliato quadro normativo che sembra non promuovere l'Azienda-Ospedaliero Cnr "unica in Italia"?

Il rimedio scelto, lo vedremo nella prossima puntata, potrebbe rivelarsi peggiore del male e la falla normativa nel transatlantico Ftgm (azienda ospedaliera da 70 milioni di euro di budget, con realtà assistenziali di buona qualità clinica nella cardiochirurgia adulto-pediatrico e interventistica nello stabilimento di Massa) pare destinata ad allargarsi. (2 - continua)

Articolo precedente del 16 maggio 2014 [1]

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