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Sabato, 06 Lug 2024

Il 24 luglio u.s. si è svolto un incontro sindacale tra Usi-Ricerca, rappresentato dal coordinatore nazionale per l’Ingv, Giuseppe Falzone, e la delegazione dell’ente, composta dal Presidente Stefano Gresta e dal Direttore degli Affari amministrativi e del Personale, dott. Tullio Pepe, avente come ordine del giorno il “Piano assunzionale Ingv”.

Il presidente ha  comunicato che l’incontro era da considerarsi come “Tavolo tecnico informativo” delle procedure utilizzate dall’amministrazione Ingv, a supporto del CdA, per la futura delibera del piano assunzioni dell’ente.

Il presidente ha comunicato, altresì, di aver già presentato in CdA, il 4 luglio scorso, uno schema assunzionale con una proposta di scorrimento parziale delle esistenti graduatorie (concorsi Mussi e Pre Mussi), che permettesse nell’immediato l’immissione in ruolo delle prime 40 unità di personale e in seguito la delibera per i restanti posti disponibili in pianta organica.

Il CdA non ha ritenuto di poter deliberare sulla proposta del Presidente, poiché ha ritenuto “ necessario inquadrare questa strategia e il conseguente risultato, nel quadro complessivo, che preveda la distribuzione di tutte le unità da assumere nell’ambito delle 200 unità complessive, sulla base delle competenze necessarie e delle necessità delle sedi, indicando quindi come queste unità verranno inserite nelle singole Strutture e Sezioni dell’Ente, sia dal punto di vista del luogo di lavoro che delle mansioni.”.

Preso atto della decisione del CdA, il presidente ha riunito i direttori di struttura, il direttore generale e i direttori di sezioni, in modo da fornire, a supporto delle decisioni dello stesso CdA, un quadro il più dettagliato possibile delle necessità complessive dell’Ingv.

Usi-Ricerca ha espresso la propria contrarietà poiché non è stata messa a conoscenza di nessun tipo di schema assunzionale. Sarebbe stato auspicabile che argomenti di tale importanza fossero stati discussi con il supporto dei dirigenti e di tutte le professionalità dell’Ente che hanno partecipato attivamente alla vita e alla crescita dell’Ingv nel recente passato e/o, alternativamente, che si fossero formate delle commissioni per singola sede, che fornissero tutte le informazioni necessarie per stabilire le figure professionali necessarie al futuro Ingv.

Il presidente ha comunicato che probabilmente la procedura potrebbe aver avuto percorsi diversi, ma ha sottolinea che in precedenza non sono pervenute proposte dalle sigle sindacali o da altre figure dell’Ingv, ed il coinvolgimento dei Direttori di Struttura, del DG e dei Direttori di Sezione è stato solo di supporto alle scelte del CdA, che ne è l’unico responsabile.

Usi-Ricerca ha fatto notare che sono state rese pubbliche diverse proposte finalizzate alle strategie assunzionali, all’ottimizzazione del futuro funzionamento dell’Ingv ed alla salvaguardia del precariato storico (vedasi proposte scorrimento pre-Mussi, proposte di assunzione con regime transitorio ecc.).

Inoltre non esistendo più il vecchio Collegio di Istituto, i Direttori di sezione, nella maggior parte dei casi, si sono proposti loro come unica interfaccia con i direttori di struttura, anche senza averne una veste ufficiale.

Il Presidente, in particolare, ha evidenziato come le Sezioni monitoranti con il maggior numero di precariato storico siano state in passato penalizzate e come, grazie alla rimodulazione della dotazione organica, si abbia oggi l’opportunità di riequilibrare le passate storture.

La discussione è poi proseguita sulle procedure di reclutamento del personale, da deliberare nel prossimo CdA (il 25 Luglio n.d.r.).

In particolare l’amministrazione Ingv ha comunicato che:

  • auspica che il CdA accetti lo scorrimento parziale (43 unità) delle graduatorie dei precedenti concorsi, in modo da poter assumere immediatamente le prime 40 unità di personale ricercatore/tecnologo;
  • è confermata la scelta di volere bandire tutte le posizioni disponibili in pianta organica per il personale IV-VIII (65 posizioni) con procedura speciale, e quindi con riserva totale dei posti per il personale interno Ingv;
  • spera di poter bandire le restanti posizioni (35) con procedura speciale e riserva totale per il personale ricercatore e tecnologo interno Ingv. In particolare, sarebbe intenzione dell’INGV di definire delle macro aree tematiche, in modo da bandire concorsi con profili molto ampi, e poter dare quindi l’opportunità a tutti i precari storici di partecipare.
  • le restanti posizioni di ricercatore/tecnologo (57 unità) verrebbero bandite con reclutamento ordinario, in funzione delle necessità dell’Ingv. A tutela del precariato storico, sarà considerato come titolo l’anzianità di servizio svolta all’interno dell’ Ingv; le procedure di reclutamento prevederanno una valutazione dei titoli e del curriculum; una prova scritta ed un colloquio con percentuali di punteggio 30-30-30.

Usi-Ricerca ha ribadito che, che se fosse stata preventivamente informata (certo non il giorno prima della convocazione del CdA), avrebbe potuto dare un suo contribuito alla stesura del piano assunzionale. In ogni caso sottolinea che:

  • lo scorrimento parziale delle graduatorie dei precedenti concorsi deve essere adeguatamente motivato, e deve tutelare il precariato storico dell’ Ingv;
  • c’è una disparità di tutela del precariato formato dal personale livellato (tutto reclutato con procedura riservata) ed il personale ricercatore e tecnologo da assumere con reclutamento ordinario e quindi con concorsi aperti all’esterno;
  • non sarà ammissibile prevedere immissioni in ruolo di personale amministrativo col profilo di tecnologo.
  • non sarà ammissibile prevedere immissioni in ruolo di personale con esigua anzianità di servizio, se non prima che vengano sanate le posizioni dei precari pluridecennali.

Usi-Ricerca ha chiesto, inoltre, se è stata prevista una quota di riserva per le categorie protette, e quali saranno i criteri per la scelta delle commissioni di concorso.

Il presidente ha risposto che si sta già lavorando per prevedere una quota di riserva per le categorie protette, e che i criteri per la formazione delle commissioni di concorso saranno  affrontati dopo la delibera del CdA del piano assunzionale.

Purtroppo ad oggi non vi è stata nessuna delibera, ed il CdA è stato nuovamente rinviato al 5 Agosto p.v.

Qual è l’ostacolo principale che impedisce l’accordo tra i consiglieri del CdA dell’Ingv? La legge128/2013 e il DM 300 del 5 maggio 2014 parlano chiaro. In particolare, l’articolo 24 della legge così recita: ” Per far fronte agli interventi urgenti connessi all'attività di protezione civile, concernenti la sorveglianza sismica e vulcanica e la manutenzione delle reti strumentali di monitoraggio, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) è autorizzato ad assumere, nel quinquennio 2014 - 2018, complessive 200 unità di personale ricercatore, tecnologo e di supporto alla ricerca, …[omissis] “, e come se non bastasse lo ribadisce e lo riafferma  l’articolo 1 del DM 300 del 5 maggio 2014, che recita: “Per far fronte agli interventi connessi all’attività di protezione civile concernenti la sorveglianza sismica e vulcanica e la manutenzione delle reti strumentali di monitoraggio, anche al fine del superamento del precariato…

Secondo la tabella di marcia degli obiettivi strategici dell’Ingv -Delibera n. 115/2013 Allegato A al Verbale n. 14/2013 - Progetto: Piano Assunzioni Straordinario (art 24 DL 104 convertito in L. 128/2013) - tutto doveva essere pronto da tempo.

Fabbisogno e individuazione del personale dovevano essere predisposti entro dicembre 2013, redazione e firma bandi di concorso e loro pubblicazione su Gazzetta Ufficiale e sito web entro 60 giorni dell’approvazione della pianta organica dal Miur.

Nella tabella di marcia, l’unico ostacolo o, “milestone”, come preferiscono chiamarlo i redattori del piano strategico, era rappresentato dal tempo necessario per la pubblicazione della nuova pianta organica da parte del Miur.

Ebbene, la nuova pianta organica è stata pubblicata da più di sessanta giorni, ma siamo ormai a circa novanta, e nulla ma proprio nulla di concreto s’è visto, in disparte il milestone.

Ci viene da sospettare che o il CdA non ha approfondito la materia o che i contrasti al suo interno per la suddivisione dei posti siano forti a tal punto da non far considerare il rischio che corre l’Ingv con il probabile accorpamento degli enti di ricerca, ossia la possibilità di vedersi sottratti i nuovi posti in organico.

A meno che il CdA, utilizzando le “vie brevi” con le quali il suo messaggero è solito chiedere pareri al MIUR,  abbia  avuto assicurazioni che l’accorpamento non ci sarà o che, se ci sarà, occorreranno tempi biblici per renderlo operativo.

Intanto il personale precario è abituato ad aspettare, è abituato a stare sulla graticola da anni e purtroppo è abituato a ricevere informazioni per “vie brevi” ed a volte presta ascolto anche a voci ufficiose e non ufficiali. Le ultime e più accreditate voci di corridoio vedono parte del precariato storico dell’INGV rottamato a favore delle “eccellenze” che, alla faccia della riduzione del precariato, si continuano a reclutare.  Il genietto, l’eccellenza, può venir fuori in qualunque momento e sarebbe un peccato perderselo. Chissà che l’attesa non rappresenti un bene per l’Ingv?

Sarebbe uno spreco destinare eccellenze e geni ad attività di sale operative, alla sorveglianza e alla manutenzione delle reti strumentali di monitoraggio. Purtroppo la legge128/2013 non prevede simili figure ma personale nella maggior parte già addestrato ad assolvere funzioni di protezione civile.

A loro il compito di nuove scoperte scientifiche e, ai loro mentori, se non vogliono perderli, il compito di trovare i fondi per collocarli o, meglio, assumerli nell’Ingv.

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