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Sabato, 06 Lug 2024

Si dice che un ente puoi studiarlo quanto vuoi, ma lo conosci veramente solo attraverso le sue delibere. Quel che Il Foglietto ha cercato appunto di fare in questi anni.

 

Continuando nella nostra ultraventennale analisi delle delibere dell’Istat, ci siamo imbattuti così nella delibera 602/Per del 21 ottobre scorso, a firma del direttore generale reggente, Paolo Weber, con la quale un dirigente dell’ente statistico viene comandato, per un triennio, al Ministero dell’Economia (Mef).

In sintesi, il Mef lo reclama e l’interessato è d’accordo, sicché l’Istat “esprime parere favorevole all’accoglimento della richiesta del Ministero a decorrere dal 1° novembre 2014, al fine di garantire la continuità delle attività di competenza del Servizio “Acquisizioni di beni, servizi e lavori", (più brevemente ABS, che è - si badi bene - quello diretto dall’interessato).

Messa giù così, cioè che è in gioco nientemeno che la continuità del servizio, vien da pensare che senza ricorrere al comando il servizio non funzionerebbe. Insomma, ma potremmo sbagliarci, saremmo di fronte a un “promoveatur ut amoveatur” ovvero a qualcosa che gli somiglia molto. Dove ci si chiede subito come ha fatto il servizio a funzionare finché c’era il comandato che teneva strette in mano le redini del comando. Per carità, una mera curiosità, che, al punto in cui siamo, può anche non trovare risposta, visto che, in disparte la responsabilità di chi ha impedito finora al servizio di funzionare, quel che conta è che d’ora in poi sia finalmente garantita la continuità dell’azione amministrativa del servizio stesso.

Maledetto diritto amministrativo, che esige sempre di motivare qualunque decisione!

Certo, a cercare di decifrare la motivazione che è stata data nella delibera de qua, se non si diventa matti poco ci manca.

I giurisperiti che abbiamo consultato, dopo spericolate acrobazie che vi risparmiamo, hanno unanimemente concluso, sostanzialmente riprendendo le considerazioni fatte sopra, che trattasi di motivazione illogica e contraddittoria. Ergo, si impone una rettifica.

Anche se non ci sono controinteressati, un po’ di chiarezza ci vuole. A lasciarla così, è solo un pasticcio.

A questo punto, però, un dubbio ci assale: vuoi vedere che (i competenti uffici) hanno solo fatto confusione!?! Beh, fa lo stesso. Si rettifichi e si chiuda l'incidente di percorso.

Ma non è finita qui, perchè si sa che, se l’ordinamento generale non sopporta le lacune, quello amministrativo non ama i vuoti in organico.

Nel caso di specie, è chiaro che la generosità dell’Istat nei confronti del Mef ha avuto come conseguenza immediata e diretta la decapitazione, in senso figurato naturalmente, del predetto Servizio ABS.

E siccome da nessuna parte è stato scritto che tale servizio veniva soppresso, ecco che è comparso un  avviso dal seguente tenore:

A decorrere dal 3 novembre 2014, si rende disponibile l'incarico di dirigente il Servizio ’Acquisizione beni, servizi e lavori’ (ABS), nell'ambito della Direzione Centrale per l'attività amministrativa e gestione del patrimonio, a seguito del collocamento in posizione di comando, ai sensi dell'art. 19, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 165/2001, dell'attuale titolare. I dirigenti amministrativi di seconda fascia dei ruoli dell'Istat eventualmente interessati a ricoprire l'incarico, che avrà durata triennale, possono far pervenire la propria manifestazione di interesse alla Direzione Centrale del personale e alla Direzione Centrale interessata entro e non oltre la data del 2 novembre p.v. allegando alla stessa il proprio curriculum professionale. Si rappresenta che ai fini della copertura dell'incarico, oltre ai requisiti di cui al primo comma dell'art. 19 del D.Lg.s. 165/2001, si avrà particolare riguardo alle specifiche competenze possedute dagli interessati in materia di acquisizione di beni, servizi e forniture e all'esperienza maturata nel settore presso pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento agli enti pubblici di ricerca”.

A leggerlo, allo stupore per l’originale motivazione del comando è seguito un palpabile diffuso sgomento, dato che tutta la città (= l’ente) ha cominciato a mormorare.

In concreto, sinora non ha trovato risposta la domanda: ma se il rimpiazzo va cercato tra i dirigenti amministrativi, non si finirà per creare un altro vuoto tra questi, una volta che qualcuno di loro avrà deciso di trasferirsi armi e bagagli all’ABS!?!

Viceversa, se il servizio abbandonato o un altro che si abbandonerà dopo l’avviso sarà attribuito a uno dei tanti idonei in attesa di collocazione, i maligni già pensano - e staremo a vedere se avranno ragione - che l’operazione potrebbe presentare profili di una qualche opacità. Per i più maligni, degni di un approfondimento.

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