Per il 4 dicembre prossimo è già stato fissato un nuovo incontro sindacale presso la sede del Mipaaf, con all’ordine del giorno, incredibile dictu, “Riorganizzazione e rilancio Cra-Inea”, ovvero dei due enti di ricerca che, fra qualche settimana, appena approvato il disegno di legge di stabilità, dovrebbero essere soppressi, con il conseguente trasferimento di competenze e risorse a un nuovo soggetto giuridico, denominato Agenzia unica per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura e per l’analisi dell’economia agraria.
Appare davvero difficile comprendere il significato di un siffatto ordine del giorno, il cui scopo sembra essere quello di prendere tempo e di evitare contestazioni in merito a un provvedimento che suscita non poche perplessità, soprattutto per le finalità che si propone.
Con questa operazione, infatti, il governo Renzi conta soltanto di portare a casa un risparmio di 3 milioni di euro, poco meno della metà di quelli calcolati dall’attuale presidente del Cra, Giuseppe Alonzo, nel Piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete delle articolazioni territoriali messo a punto alla fine dello scorso mese di maggio e al quale Il Foglietto aveva dedicato diversi articoli.
Come Il Foglietto ha già avuto modo di sottolineare, il progetto del governo prevede che, una volta costituito il nuovo soggetto giuridico, gli attuali centri di ricerca e sperimentazione del Cra diventino di livello interregionale, con una riduzione delle articolazioni territoriali di almeno il 50%, e con un taglio degli oneri amministrativi e delle spese per personale, pari ad almeno il 10% rispetto ai livelli attuali.
E’ preoccupazione diffusa che la gran parte del risparmio ipotizzato, alla fine, finisca col gravare sul personale precario dei due enti, a seguito di un ridimensionamento degli organici.
Staremo a vedere se il testo del disegno di legge di stabilità che a breve verrà licenziato dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati conterrà novità rispetto a quello approvato dal governo. Ad oggi, comunque, non risultano approvati emendamenti all’art.32 del DDL, che prevede l’istituzione dell’Agenzia.