Il clamore e l’allarme suscitati dalla trasmissione Report, condotta da Milena Gabanelli, del 5 ottobre scorso, hanno raggiunto anche la Commissione Europea che, nei giorni scorsi, ha risposto a una interrogazione presentata il 20 ottobre scorsi da otto deputati del Movimento 5 Stelle (prima firmataria Laura Ferrara), che a Strasburgo fanno parte del Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia.
La denuncia della nota trasmissione televisiva sulle certificazioni riguardanti i dispositivi usati in operazioni, come pacemaker ed elettrostimolatori, sembra destinata a lasciare il segno se è vero, come è, che sono in corso due inchieste, la prima, penale, della Procura della Repubblica di Roma e la seconda, amministrativa, del Ministero della salute che, come noto, ha la vigilanza sull’ente di ricerca di viale Regina Elena.
Nella risposta all'interrogazione, il commissario Ue, Elżbieta Bieńkowska, ha reso noto che entro la fine del 2016 tutti gli organismi europei operanti nel settore dei dispositivi medici saranno sottoposti ad una valutazione comune obbligatoria, cui parteciperanno esperti della Commissione e degli Stati membri, ma, nel caso specifico del laboratorio di collaudo dell’Istituto superiore di sanità, i servizi della Commissione potrebbero richiedere che tale valutazione venga anticipata, e ciò dipenderà dagli sviluppi delle indagini in corso.
“Era doveroso sottoporre il caso all’attenzione della Commissione europea – ha dichiarato l’eurodeputato Laura Ferrara – che adesso valuterà se anticipare la valutazione obbligatoria. Sarebbe grave infatti se venisse confermato che un laboratorio, atto a svolgere i collaudi così come dettato dalla normativa tecnica, non fosse effettivamente operativo”.