Giornale on-line fondato nel 2004

Venerdì, 20 Set 2024

Lo studio di un gruppo di giovani ricercatori dell’Università Statale di Milano si inserisce all’interno di un progetto più ampio che identifica nel sonno una finestra sulla patofisiologia dei disturbi psicotici.

Il lavoro, pubblicato il 9 febbraio scorso su npj|Schizophrenia, caratterizza l’attività oscillatoria del cervello in familiari di primo grado di pazienti schizofrenici. L’attività elettrica, definita sleep spindle, e le onde lente tipiche del sonno non REM risultano alterate in modo significativo. La presenza di tali anomalie nei familiari, i quali non presentano sintomi di malattia, suggerisce una suscettibilità genetica al disturbo.

In Europa, circa 5 milioni di persone hanno una diagnosi di Schizofrenia. In ciascuno di questi casi, l’unico strumento a disposizione dei medici per porre la diagnosi è stato il giudizio clinico.

L’ambito traguardo dell’individuazione di un marcatore della malattia permetterebbe la conferma neurobiologica della diagnosi clinica di Schizofrenia”, commenta Armando D’Agostino, primo autore dello studio. Durante il sonno, alcune strutture del cervello producono segnali che possono essere rilevati con strumenti privi d’invasività come l’elettroencefalogramma.

Nei pazienti con diagnosi di Schizofrenia, alcuni di questi segnali, implicati nei processi di memoria ed attenzione, sono deboli o assenti. “Il nostro studio dimostra che questi stessi segnali sono alterati anche nei familiari di questi pazienti, rispetto a soggetti che non hanno familiarità per disturbo psichiatrico. Ciò significa che la disfunzione delle strutture cerebrali che li generano è sì geneticamente determinata, ma non è una causa sufficiente per lo sviluppo della malattia” conclude D’Agostino.

Questo risultato è un importante passo verso la validazione di un biomarcatore in sonno della Schizofrenia ed apre ad una maggior comprensione delle sue basi biologiche.

Lo studio è frutto di una collaborazione tra il gruppo di ricerca di Armando D’Agostino, clinica psichiatrica del dipartimento di Scienze della Salute, e di Simone Sarasso, dipartimento di Scienze Biomediche e cliniche 'Luigi Sacco' dell’Università degli Studi di Milano.

La ricerca, svolta presso il Centro di Medicina del Sonno (diretto da Maria Paola Canevini) dell’ASST Santi Paolo e Carlo, ha coinvolto anche ricercatori italiani che lavorano nelle Università di Madison-Wisconsin e Pittsburgh, negli Stati Uniti.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

empty alt

Dal “Buy American” risultati assai modesti. A caro prezzo

Poiché siamo in un’epoca di crescente interesse per la politica economica, intesa come la studiata e...
empty alt

Fitto commissario Ue, nomina all’insegna dell’ipocrisia

La nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente dell'esecutivo von der Leyen, con delega alla...
empty alt

Intelligenza artificiale, quale impatto sulla produttività? Ce lo dirà il futuro

Nel gran parlare che si consuma ragionando su come l’intelligenza artificiale (IA) cambierà le...
empty alt

Pianeta Terra Festival, dal 3 al 6 ottobre a Lucca

La III edizione di Pianeta Terra Festival, che si terrà a Lucca dal 3 al 6 ottobre, è una...
empty alt

Il grande freddo del carry trade dietro l’estate calda dello yen

Fra i numerosi spunti interessanti che ci offre l’ultima rassegna trimestrale della Banca di...
empty alt

UniPi festeggia il professor Luciano Lenzini, “padre” italiano di Internet

Una targa e un grande applauso hanno salutato, questa mattina al Polo delle Benedettine di Pisa,...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top