L'Italia ha prodotto geni (non sempre fortunati e, magari, compresi più tardi) della fisica e delle invenzioni tecnologiche.
Senza scomodare Galileo Galilei, penso ad Alessandro Volta, il cui nome è diventato misura del potenziale elettrico; ad Antonio Meucci (che ha inventato il telefono); a Guglielmo Marconi (che ha inventato come produrre, trasmettere e ricevere le onde radio); ad Antonio Pacinotti (che ha inventato la dinamo e il suo contrario che è il motore elettrico...); penso a Giulio Natta (che ha inventato la plastica), a Enrico Fermi e ai "ragazzi di via Panisperna", fari della fisica moderna ...
MA OGGI come siamo messi? Gli incentivi statali per l'installazione di pannelli fotovoltaici (una delle poche cose buone fatte da questo attuale governo) andranno a finanziare ... la Cina o la Germania! Questi, infatti, sono i due Paesi che li producono.
Ma possibile che non si riesca a selezionare un manipolo di giovani nostri, a finanziarli adeguatamente per fargli iniziare una produzione italiana di questi pannelli? E ad investire nella ricerca per realizzarne di più efficienti?
Non sono nazionalista ... anzi, credo di essere l'esatto contrario. Ma lasciare il monopolio di una produzione simile a due soli Paesi dimostra una innegabile miopia. Sono sicuro che potremmo fare e innovare in proprio e molto di più, perché abbiamo tradizione e capacità da vendere in questo campo e potremmo avere pannelli solari fotovoltaici a prezzi accessibili per una loro larga, ordinata e attenta diffusione. E’ un dovere.
Così come è un dovere disciplinarne l'uso, vietandoli nei centri storici (a meno di mimetizzazioni, che pure esistono), rispettando il paesaggio e la terra fertile, oggi entrambi offesi da simili impianti ...
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