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Mercoledì, 03 Lug 2024

Italia Nostra e WWF, il grido di allarme lo avevano lanciato l’11 gennaio scorso con un comunicato dal titolo Invasivi interventi nel SIC di Platamona: chi li ha autorizzati?, per denunciare un intervento di taglio della copertura arborea in un Sito di Interesse Comunitario, qual è la pineta di Platamona, a poco meno di 11 km. da Sassari, che si estende per circa 15 km, a ridosso dell’omonima spiaggia, situata all'interno del golfo dell'Asinara nel nord della Sardegna, compresa fra la marina di Sorso e la torre di Abbacurrente, verso Porto Torres.

Due giorni fa, Italia Nostra e WWF sono tornate sulla vicenda per comunicare che «il Corpo forestale dell’Ispettorato di Sassari ha messo i sigilli su un’area di 20 ettari. Nella zona erano stati abbattuti centinaia di pini per un peso di 2000 tonnellate a fronte di un’autorizzazione che consentiva il taglio per 1000 tonnellate e sembrerebbe, da quanto si è appreso da fonti di stampa, che l’autorizzazione non avesse compiuto il suo iter definitivo».

Soddisfazione è stata espressa da Graziano Bullegas, Presidente di Italia Nostra Sardegna, per l’esito della segnalazione «sulla deforestazione che si stava consumando nella pineta di Platamona che ha avuto come conseguenza il sequestro del cantiere aperto dalla società Accademia Sgr proprietaria di una parte della pineta di Platamona».

Il presidente Bullegas, in attesa di conoscere la regolarità degli atti che hanno autorizzato l’attività di deforestazione e le eventuali prescrizioni ivi contenute, si chiede «come sia stato possibile rilasciare autorizzazioni per il taglio di una notevole quantità di alberi, da destinare ad un impianto di biomassa, all’interno di un sito sensibile e tutelato come il SIC ‘Stagno e ginepreto di Platamona’. Perché i lavori non sono stati supervisionati dal Comune capofila. Perché si è attesa la segnalazione di Italia Nostra e WWF per intervenire, nonostante il saccheggio della pineta fosse in prossimità della strada e visibile a tutti».

«Auspichiamo fiduciosi – conclude il Presidente di Italia Nostra Sardegna – che gli inquirenti facciano luce sull’intera vicenda che al momento appare poco chiara e tutt’altro che trasparente».

Adriana Spera
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