Giornale on-line fondato nel 2004

Martedì, 30 Apr 2024

Di seguito riportiamo una sintesi dell’intervento di Giovanni Damiani (Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane, già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo) al convegno internazionale sull’Abete bianco, promosso dalla SIRF (Società Italiana per il Restauro Forestale), con l’Arma dei Carabinieri Forestali (in presenza il Gen. dr Nazario Palmieri, Comandante del Comando Carabinieri per la Tutela Forestale e del Parchi) e il Comune di Rosello (Ch), col sindaco Alessio Monaco. L’evento, che si è tenuto il 20 ottobre scorso presso il Centro Visite della Riserva Naturale “Abetina di Rosello”, ha registrato una larga partecipazione, direttamente e in rete.

L’Abete bianco è un albero di ambiente montano che vive a quote piuttosto elevate, quasi sempre in boschi misti associati al faggio, ma anche in popolamenti puri. A Rosello (Ch) ve ne è una “Foresta Vetusta”, in cui un esemplare, alto 54 metri, detiene il record d’essere l’albero più alto d’Italia.

È ritenuto, storicamente, “il più utile di tutti gli alberi”. Il suo legno ha caratteristiche di leggerezza, di lavorabilità, non è soggetto a incurvarsi, per cui è, da tempi immemorabili, utilizzato in edilizia, per le botti, per gli infissi, per la nautica, per i mobili, per l’oggettistica.

Ne fanno menzione il profeta “Ezechiele” nel 600 a.C. e Teofrasto di Ereso, nel 300 a.C. Quest’ultimo sosteneva che le piante di abete sorte nel Mezzogiorno riescano più utili di quelle di aspetto più belle, cresciute in luoghi piovosi del nord e che per le tavole cerate di scrittura e per le pitture di grandi dimensioni, si utilizzava il legno d’abete come supporto.

Vitruvio in De Architectura, vol. II, conferma la migliore qualità degli abeti meridionali cresciuti nelle “plaghe asciutte, apriche, e che riescono dotati di fibre più compatte e durevoli”. Per questo motivo Venezia e gli Austriaci importavano legname d’abete dall’Abruzzo per la marineria navale.

I Borboni vietarono tagli per usi diversi da quello navale. Di Bèrenger si sofferma sull’abete negli “Studii di archeologia forestale”.

Giuseppe Maria Galanti annota le abetine abruzzesi nel suo lavoro monumentale “Della descrizione geografica e politica delle Sicilie”, del 1786/1790.

L’Abete bianco abruzzese è citato nell’inchiesta agraria “Iacini” (1877) in cui è annotato, in relazione alla distruzione dei boschi di abete, che “Si hanno notizie attendibili circa quanto avvenne in tal proposito dal 1400 in poi, quando dominavano in Italia le masnade di soldati di ventura, ed avvenivano incessanti invasioni di eserciti stranieri… e molte pendici degli Appennini furono allora devastare, e specialmente quelle delle monti aquilani, quando nel 1423 e 1424 Braccio da Montone tenne assediata l’Aquila, e dipoi quando Alfonso d’Aragona, Renato d’Angiò, Ferdinando il Cattolico, il Duca di Guisa, invasero successivamente con eserciti francesi e spagnoli queste desiderate infelici regioni. Ma la maggior parte delle foreste d’Italia subirono sterminio dal 1793 al 1821, per cagione delle grandi vicende di guerra che furono conseguenza”.

Attenzione alle foreste di abete si trova negli scritti di illustri autori che qui sarebbe lungo da citare e, per tutti, segnalo Pancrazio Palma e Gianfilippo Delfico.

Le foreste di abeti nell’aquilano sono state distrutte completamente da diversi secoli col fuoco e le attività illecite. Altre comunque hanno subito “abbruciamenti” per liberare terra per l’agricoltura, e usurpazioni, ovunque e comunque, da parte di privati o dei comuni.

La strage è stata compiuta con l’arrivo delle strade rotabili, che consentivano il trasporto dei tronchi. Dopo la realizzazione della strada provinciale fino ai monti della Laga (Te), l’abetina del Ceppo fu aggredita. Si realizzarono 4 teleferiche per trasportare i tronchi, di cui una lunga 12 km, e una ferrovia a scartamento ridotto di 4 km, poi portata va 6 km di lunghezza.

Si usò anche il Rio Castellano per trasportare sulla costa i tronchi “minori” per fluitazione mentre le cronache riferiscono di alberi colossali di 2 metri di diametro!

Molti gli scritti ferocemente critici verso i disboscamenti, per non provvedere a rispettare i tempi di rinnovazione e soprattutto per le frane, le inondazioni e l’erosione conseguenti ai disboscamenti stessi.

Oggi le abetine in Abruzzo si trovano sui monti della Laga (protette, si spera, grazie all’istituzione del Parco nazionale, cosa non scontata da quando a Villetta Barrea per il “Pino nero” è proprio il Parco che vuole decimare un bosco) e a Rosello, la cui abetina si estende fino al Molise.

80 anni fa, il 25 settembre del 1943, il Bosco Martese al Ceppo (TE) vide radunarsi tra gli abeti 1600 patrioti teramani in armi, contro l’occupazione tedesca e il fascismo. Una compagnia corazzata tedesca autotrasportata, avvertita da spie, con 32 camion e mezzi pesanti li attaccò per sterminarli. Ne seguì un combattimento durissimo di un’ora in cui i tedeschi subirono 57 vittime e l’arresto del loro comandante. I partigiani vittoriosi liberarono Teramo città e, a seguire, aderirono alla Brigata Majella.

Fu la prima battaglia partigiana della Resistenza italiana. Successivamente i tedeschi tornarono per bombardare intensamente la foresta di abeti ove però non c’era nessuno. Si rifecero con fucilazioni nei Paesi vicini.

 

empty alt

“Assalto a San Lorenzo”, una strage nascosta dai fascisti arrivati al potere

Assalto a San Lorenzo - La prima strage del fascismo al potere, di Gabriele Polo, con prefazione di...
empty alt

26 aprile 1986: il disastro nucleare di Chernobyl

In Ucraina, la mattina del 26 aprile 1986 si verificava il più grande disastro industriale della...
empty alt

Ex base Nato di Monte Giogo, presto in concessione al Parco nazionale dell’Appennino

La Direzione toscana del Demanio ha ufficialmente comunicato al Parco nazionale dell’Appennino...
empty alt

Venosa, splendido territorio ricco di tracce del passato, ceramiche e pregiati vini

In groppa alla docile mula “Bellina”, sulla “vardedda” zio Pasqualino, due “panari” di uova della...
empty alt

Licenziamento illegittimo se il dipendente comunica solo all’Inps il nuovo domicilio

Con ordinanza n. 838/2024, pubblicata in data 28 marzo scorso, la Corte di cassazione - sezione...
empty alt

“Confidenza”, il film della settimana proposto dal Foglietto

Confidenza, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone (Edito da Einaudi), regia di Daniele...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top