Il Consiglio Regionale ha praticamente cancellato la Riserva Naturale del Borsacchio, a Cologna, frazione di Roseto degli Abruzzi, un tratto di costa che si è salvato o, meglio, che è stato finora salvato dalla devastazione edilizia.
È avvenuto di notte, con un emendamento alla legge di bilancio, con tre paginette e senza discussione. A proporlo sono stati i consiglieri Emiliano Di Matteo (Forza Italia), Mauro Febbo (Forza Italia), Simona Cardinale (Lega), Federica Rompicapo (Lega) e Umberto D'Annuntiis (Fratelli d'Italia).
La Riserva da 1100 ettari è ridotta di oltre l’80% e quel che rimane, 24 ettari, è la fascia di spiaggia tra la ferrovia ed il mare ove già è vietato edificare.
Il sindaco del Comune di Roseto dice di non aver avuto nessuna notizia di quanto si stava preparando. Si tratterebbe, quindi, di un atto d’imperio della giunta Marsilio (presidente oriundo, esportato da Roma da Giorgia Meloni perché evidentemente nella destra abruzzese non c’era di meglio da proporre e, quindi capisco non abbia particolari legami e affetti con la Natura e i luoghi d’Abruzzo) e di altri esponenti della destra.
Il Borsacchio annovera 120 specie vegetali, molte delle quali rare e alcune in estinzione dal mondo.
Hanno combattuto civilmente nel corso d'una vita per la difesa di questo pezzettino di Natura superstiste molti intellettuali e difensori dell’ambiente con cui ho lottato, alcuni dei quali oggi non possono reagire perché deceduti: Fernando Di Marcoberardino, Rosanna Racinelli, Emidio Braca, Franco Sbrolla, Pio Rapagnà.
Questo provvedimento oggettivamente è un insulto anche alla cara memoria di queste persone che tanto hanno dato alla Società. E siccome quella memoria io e altri la coltiviamo, anche per le giovani generazioni, faremo tutto il possibile per fermare i ladri di natura.
Il coro delle betoniere sul Bosacchio non deve passare.
Giovanni Damiani
Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo