Redazione
Con sentenza n. 17401 del 19 agosto 2011, la Cassazione ha affermato che i lavoratori a tempo determinato hanno diritto ai permessi studio, al pari dei colleghi di ruolo e ha ritenuto discriminatoria la decisione adottata dal datore di lavoro, rispetto a quanto riportato dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 368/2001 e dalla direttiva comunitaria Ce/70/1999.
Sarebbe indubbiamente paradossale e contrario all'attuale sistema di integrazione tra fonti a livello europeo - scrivono i giudici - se fosse consentito ad una contrattazione collettiva di un comparto pubblico (in cui il datore di lavoro è destinatario diretto dei precetti della normativa dell'Unione) di porre nel nulla i "principi cardine" di una disciplina come quella in esame definiti proprio dalle parti sociali in sede sovra-nazionale e recepiti dal legislatore europeo in una direttiva.