di Antonio Del Gatto
Basta con i cognomi ridicoli o imbarazzanti. Addio casati che tali non sono perché rivelano l'origine naturale. Largo a chi vuole aggiungere al suo patronimico un altro cognome, magari quello della madre.
Dal 9 luglio, infatti, entrerà in vigore il Dpr 54/12, che semplifica la procedura: basterà una domanda circostanziata, spiegando i motivi della volontà di cambiare, indirizzata al Prefetto, che potrà rispondere con il decreto di concessione.
Chiunque ne abbia interesse può fare opposizione alla domanda entro il termine di trenta giorni dalla data dell'ultima affissione oppure dalla data dell'ultima notificazione alle persone interessate. L'impugnazione si propone con atto notificato al rappresentante del Governo nella Provincia. La novità é contenuta nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 54, firmato il 13 marzo scorso e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 108 del 10 maggio.
Trascorso il termine di cui all'articolo 91 del Dpr 3 novembre 2000, n. 396, il richiedente presenta al prefetto un esemplare dell'avviso con la relazione attestante l'eseguita affissione e la sua durata nonchè la documentazione comprovante le avvenute notificazioni, ove prescritte.
Il Prefetto, accertata la regolarità delle affissioni e delle notificazioni e vagliate le eventuali opposizioni, provvede sulla domanda con decreto.