di Biancamaria Gentili
La battaglia intrapresa da quasi trent’anni dai lettori di lingue straniere, che nelle Università italiane da sempre affiancano i docenti nell’attività didattica, pur se con corsi paralleli, sembra non finire mai.
Un tempo i lettori, che sono alcune centinaia, rivestivano lo status di docente ed erano equiparati agli assistenti universitari. Con la legge 382 del 1980, prima, e, successivamente, con la n. 236 del 1995, hanno assunto lo status di “collaboratori ed esperti linguistici”sono diventati “, con il consequenziale peggioramento del trattamento retributivo.
Nonostante gli impegni assunti nel corso degli anni dalle varie forze politiche, la situazione è peggiorata con le due cosiddette riforme del sistema universitario realizzate dalla Moratti e dalla Gelmini.
La questione è stata più volte esaminata dalla Commissione europea, anche a seguito di alcune petizioni presentate dai lettori.
Da ultimo, lo scorso 26 novembre, la Ce, dopo aver ascoltato l’intervento di David Petrie, leader dei lettori stranieri, ha deciso di continuare l’analisi del caso, che potrebbe sfociare nell’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano.