Redazione
Nel periodo compreso tra il 2006 e il 2008, l'Agenzia delle Entrate ha sbagliato le richieste di pagamento fatte ai cittadini in circa il 60% dei casi,
parola della Corte dei Conti nella relazione fatta dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato, che ha analizzato "I motivi di soccombenza dell'amministrazione finanziaria nel processo tributario".
L'Agenzia guidata da Attilio Befera, spiega il documento redatto dalla magistratura contabile, nel 39,5% dei casi ha perso completamente le cause intentate dai contribuenti per contestare il contenuto delle cartelle esattoriali, in un altro 10,7% dei casi i giudici hanno dato torto a entrambe le parti mentre in un ulteriore 10% delle volte è bastato che i cittadini esponessero alla stessa Agenzia gli errori contenuti negli accertamenti perché quest'ultima li annullasse agendo in autotutela.
E' da notare come davanti ai giudici finisca circa il 25% del totale degli atti emanati dalle Entrate e a ricorrere di più siano le persone fisiche, che rappresentano circa il 65 per cento. Ma se le vertenze processuali complessivamente perse dagli uomini di Befera ammontano al 39,5%, la Corte dei Conti fa notare come nel solo giudizio di secondo grado del processo tributario il tasso di soccombenza dell'Agenzia delle Entrate salga fino al 60 per cento.
Fanno decisamente meglio l'Agenzia delle Dogane, che perde davanti al giudice nel 22% dei casi e l'Agenzia del Territorio, che viene sconfitta il 19% delle volte.