Verso la fine dell’800 e i primi del ‘900, una vera rivoluzione avviene tra il vecchio e il nuovo mondo. Le donne iniziano a viaggiare da sole, sfidando le regole e le convenzioni dell’epoca. Annotano, disegnano, fotografano e raccontano la loro versione della realtà. Il diario di viaggio di Giuseppina Croci documenta questa interessante e, per certi versi, straordinaria esperienza.
Oggi la Cina è vicina, ma nell’Ottocento era proprio un altro mondo. Giuseppina Croci (1863-1955) era nata a Castano Primo, in provincia di Milano, e, quando aveva 27 anni, intraprese da sola un viaggio per mare da Genova a Shangai, a bordo di un bastimento a vela, per lavorare nella filanda che il suo ex datore di lavoro aveva trasferito dall’Italia alla Cina.
Tenne il diario dei trentasette giorni di navigazione - Sul bastimento per Shangai - pubblicato anche in italiano, in cui descrisse i porti in cui si era fermata, le città che aveva visitato e rimase sorpresa dal differente senso del pudore prima degli arabi, poi degli indiani, quindi dei cinesi.
Arrivata dal padrone della filanda, il signor Daniele Beretta, si sentì al sicuro e purtroppo abbandonò la scrittura per dedicarsi al lavoro di istruttrice e sovrintendente delle operaie.
Tornò in Italia dopo cinque anni, con 30.000 mila lire in tasca, la conoscenza di due nuove lingue e molte “favole cinesi” da raccontare.
Giuseppina era nata in una famiglia modesta. Il padre era un piccolo fabbricante di spazzole e lei era la prima di dodici sorelle alle quali aveva dovuto far da madre, perché quella naturale era morta di parto dopo aver messo al mondo l’ultimo figlio.
Il padre, rimasto vedovo, si risposò e ebbe altri figli dalla seconda moglie.
La giovane Giuseppina deve aver pensato che fosse meglio scappare lontano, in un paese straniero, anziché continuare a dedicarsi ai lavori di cura dei fratelli. Il suo motto divenne infatti: “Meglio un viaggio verso l’ignoto che un destino già segnato.”
Grande, Giuseppina!
Per approfondire: “Lady travellers”, serie Rai del 2015-17", scritta da Grazia Giardiello e Eleonora Orlandi.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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