Redazione
Nel testo definitivo dell’iniquo decreto di approvazione della manovra correttiva 2010, un posto di primo piano è stato riservato al blocco dei contratti dei pubblici dipendenti dal 2011 al 2013, compreso.
Nessun recupero è previsto per lo scippo, con la conseguenza che il potere di acquisto degli stipendi è destinato a scendere precipitosamente. Il blocco è stato esteso anche al salario accessorio che dal 2011 al 2013 non potrà superare per ciascun dipendente quanto percepito nel 2010.
Ma se i dipendenti piangono, i pensionandi certamente non ridono, perché dal 2011 dovranno attendere un anno in più per essere collocati in quiescenza, anche se hanno raggiunto la soglia massima dei 40 anni di contributi o la “veneranda” età di 65 anni.