di Franco Gambale*
E' tragicamente mancato il nostro amico e collega Paolo Pezzuto.
Ricordo ancora il giorno di giugno 2007 in cui Paolo si presentò all'Istituto di Biofisica chiedendo se fosse ipotizzabile un suo trasferimento, per ragioni personali, da Torino a Genova.
Parlammo delle sue precedenti esperienze professionali, dei suoi interessi e delle sue passioni, prima fra tutte la montagna. Mi piacque subito per la sua franchezza e per la sua mitezza, per il profilo scolpito di uomo integro, oserei dire di altri tempi. Non ci conoscevamo ma diedi subito parere favorevole.
Di questa scelta non mi sono mai pentito. Paolo ha portato in istituto una ventata di spontaneità e la passione tipica di un giovane, lui che la giovinezza l'aveva superata da un pezzo.
Tutto il personale di IBF ha imparato ad apprezzarlo, al pari dei colleghi del Cnr e dell'Università con cui ha operato sul fronte dei progetti scientifici e per migliorare la sicurezza sul luogo di lavoro.
L'Istituto ha perduto un amico prezioso, ma anche una persona a cui fare riferimento per i problemi tecnici di tutti i giorni.
Ci mancheranno i prodotti del suo giardino, i biscotti che faceva per condividerli con noi. Insomma, ci mancherà la sua voglia di fare gruppo.
Mancherà anche ai giovani, con i quali era stato capace instaurare un rapporto molto speciale. Sono certo che in futuro ci capiterà di pensare, di fronte ad un problema nuovo ed apparentemente irresolubile, " … ed ora come faccio senza Paolo?".
*Direttore dell'Istituto di Biofisica Cnr - Genova