Puntualità è l’esser preciso nel far quel che si deve al momento giusto.Nel nostro paese, la puntualità si esige sempre dagli altri, in particolare dai collaboratori, ma non si può dire sia sempre rispettata negli affari e nei pagamenti. Esemplare la vicenda del canone Rai, che non si sa come far pagare da tutti.
Di una persona veramente puntuale si dice che è di una puntualità cronometrica, ma si tratta di casi eccezionali, come l’universale esperienza insegna. Proprio questa, ossia la puntualità cronometrica, è mancata nel caso che il Tar dell’Umbria ha deciso con sentenza n.459 del del 8 ottobre 2015, respingendo il ricorso che ad esso era stato presentato.
La ricorrente aveva impugnato il provvedimento di esclusione da un concorso a un posto di esperto gare bandito dal Comune di Spoleto, perché arrivata in ritardo alla prova. Si sa come vanno queste cose, nel senso che le commissioni di concorso si trovano a dover gestire masse di candidati, solitamente intruppati in locali non sempre adeguati, sicché, alla fine, si cominciano le prove in ritardo.
Nel caso di specie non è andata così, perché tutto è filato liscio come l’olio.
Le operazioni di identificazione sono durate, come previsto, un’ora (dalle 8 alle 9) e subito, proprio alle 9 in punto, è iniziata la prova. La ricorrente si è presentata alle 9:01 ed è stata, inesorabilmente, considerata “rinunciataria”.
Ed infatti - si legge nella sentenza - il ritardo della ricorrente, seppur modesto, vi è stato e, per di più, neppure giustificato, venendo così meno all’onere di presentarsi, nel tempo stabilito, nel luogo di svolgimento delle prove concorsuali, onere che non può ritenersi irragionevole ed, anzi, risulta tale da poter essere adempiuto secondo l’ordinaria diligenza.
Quando si dice che la vita è un attimo!