Il presidente degli Stati Uniti ha revocato all’Università di Harvard la possibilità di accogliere studenti internazionali. Se questa decisione fosse stata in vigore anni fa, una delle menti più brillanti della matematica contemporanea non avrebbe mai potuto varcare i cancelli dell’ateneo.
Nata nel 1977 a Teheran, Maryam Mirzakhani, durante gli anni del liceo, vinse due medaglie d’oro alle Olimpiadi internazionali della matematica. Dopo la laurea a Teheran, si trasferì negli Stati Uniti per un dottorato ad Harvard, dove la sua carriera accademica prese il volo. Lavorò al Clay Mathematics Institute, insegnò a Princeton, e nel 2008 divenne professoressa all’Università di Stanford.
Nel 2014, fu la prima donna a ricevere la Medaglia Fields, il più alto riconoscimento mondiale nel campo della matematica.
«È un grande onore», disse. «Spero che questo incoraggi giovani scienziate e matematiche donne. Sono sicura che nei prossimi anni molte altre vinceranno questo tipo di premi».
Oggi, mentre nuove barriere si ergono contro il sapere e la condivisione internazionale, la storia di Maryam Mirzakhani ci ricorda ciò che rischiamo di perdere: in un mondo meno aperto, forse non sarebbe mai arrivata a Harvard. E il mondo, forse, non avrebbe mai conosciuto il suo genio.
Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni 2023.
Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
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