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Venerdì, 03 Mag 2024

di Giuseppe Falzone

A seguito della convocazione del 04/04/2012, prot. n. 0003717,  la delegazione dell’Usi Ricerca nel pomeriggio di giovedì 19 aprile ha incontrato il Direttore generale e il Presidente dell’Ingv.

In relazione agli argomenti indicati nella nota di convocazione e alle problematiche sollevate, nel corso dell’incontro, che ha avuto un carattere interlocutorio, abbiamo precisato le nostre posizioni, che di seguito vengono espresse e che per il sindacato sono vincolanti ai fini di una futura trattativa e della ratifica di eventuali accordi.

1 - Iniziative volte alla soluzione dei problemi del precariato:

In merito alla proposta di sottoscrizione del Contratto Integrativo di Ente, dopo attenta lettura e valutazione delle conseguenze che da essa ne potrebbero derivare, seppur nelle sue limitazioni, il contratto è da ritenere un valido strumento che, nell’approssimarsi della scadenza dei contratti in essere, potrebbe consentirne l’ulteriore prorogare di un triennio.

Siamo arrivati al convincimento che una richiesta quinquennale di proroga dei contratti potrebbe  inficiare la proposta perché, come se ne desume, la stessa è strettamente legata al piano triennale dell’ente e alla presunta disponibilità di risorse finanziare che da esso ne discendono.

Partendo dalla constatazione che nei mesi precedenti, nonostante l’INGV abbia un elevato numero di precari al suo interno, la dirigenza ha scelto di bandire dei concorsi per nuovi ricercatori invece che tentare di utilizzare queste risorse per stabilizzare il personale precario e, dal contenuto della richiesta di autorizzazione ad assumere per gli anni 2010 e 2011 e a bandire per il triennio 2011-2013 con la quale si prospetta lo scorrimento di “alcune” graduatorie in essere, al fine di legittimare la proposta di contratto,  abbiamo richiesto che i posti ancora in organico siano ricoperti avvalendosi dello scorrimento della formante graduatoria degli “stabilizzandi”.

Nell’ipotesi che tale scorrimento non fosse perseguibile,  tenuto conto delle rimostranze avanzate da molti dei partecipanti  ai concorsi, considerando che a tanti  non è stata ancora data la possibilità di partecipare a specifiche selezioni concorsuali, abbiamo richiesto, come per le assunzioni previste per il 2011-2013, di bandire nuovi concorsi e di destinare il 40 % dei posti agli “stabilizzandi.

2 - Problemi connessi all’orario di lavoro e all’organizzazione dei turni di servizio e di reperibilità:

La bozza di Disciplinare in Materia di Orario di Servizio/Lavoro ecc., come più volte da noi esplicitato nel corso degli incontri al tavolo tecnico e dai documenti prodotti, è da ritenersi volutamente troppo restrittiva e mal si sposa con le attività di un ente che deve conciliare attività di ricerca e di monitoraggio, i cui risultati sono verificabili in termini di produttività scientifica e tecnologica e in termini di capacità di risposta alle esigenze di protezione civile.

Il rispetto tout court di tali disposizioni potrebbe innescare un processo discriminatorio che, con molta probabilità sfocerebbe in un conflitto relazionale non solo tra personale livellato e ricercatori/tecnologi ma anche tra ricercatori/tecnologi destinati a ricoprire ruoli di tipo amministrativo. Per le motivazioni suesposte abbiamo rappresentato l’idea che, un ente di ricerca come l’INGV deve prevedere un istituto della flessibilità, che consenta anche al  personale livellato di anticipare o posticipare autonomamente l’orario di entrata e/o uscita entro i limiti dell’orario di servizio e nel rispetto delle fasce comuni obbligatorie e di semplici regole che prevedano, come per altri EPR:

-          che il servizio complessivamente prestato da ciascun dipendente verrà conteggiato mensilmente;

-          che il numero complessivo di ore fatte in meno non deve superare le 20 mensili e che il numero complessivo delle ore fatte in più non deve superare le 40 mensili;

-          che le ore fatte in eccesso possono essere recuperate con riposi compensativi, previo accordo con il Direttore e con il Responsabile di Servizio, nell’ambito della prestazione massima delle 200 ore annue previste dal contratto.

Per quanto attiene a timbrature, orario di lavoro in missione, pausa pranzo, utilizzo di work-flow ecc., si rimanda alla consultazione degli allegati (1 - 2) dai quali meglio traspare la posizione rappresentata dall’Usi al “Tavolo tecnico” e al direttore generale.

3 – Valore dei buoni pasto

A fronte della dichiarata disponibilità dell’ente di adeguare il buono pasto (al massimo di 10 €)  e  di adoperasi nell’immediato futuro per trovare le risorse finanziarie, si è fatto rimarcare la mancata applicazione dell’accordo sindacale del 05/11/2009,  il quale già prevedeva un aumento del buono pasto sin dal luglio 2010.

4 – Coperture assicurative

Si è contestato il fatto che, dopo la dichiarata disponibilità dell’ente, nulla o poco si è fatto nell’adeguare i massimali della polizza di assicurazione integrativa e nel rivedere  le tariffe INAIL attualmente in vigore, inadeguate entrambe a coprire i rischi derivanti delle attività svolte. E nulla ancora, per quanto ci è dato di sapere, è stato posto in essere.

Per tale motivo e per l’esonero di responsabilità e obbligo di specifiche coperture per le attività espletate di concerto con la Protezione Civile, come richiesto con nota del Capo Dipartimento Protezione Civile, rimangono insoluti problemi come: aumento del premio (massimali inadeguati); mancata copertura specifica; mancata copertura per voli in elicottero e per tutte le attività che comportato l’uso di mezzi speciali e di mezzi diversi da quelli pubblici; tariffe INAIL (nel maggioranza dei casi) non conformi all’attività svolta.

Non meno importanza, poi, rivestono i rischi derivanti dal perdurare dell’Ordinanza prefettizia di divieto d’accesso alle zone sommitali del vulcano Etna.

Abbiamo sollecitato il direttore generale a verificare se il DVR contempla al suo interno l’elenco delle attività classificate a rischio per le quali, come previsto dall’art. 30 del DPR 411/76, sono previste le relative indennità.

Come citato dall’articolo 30, i compensi sono da corrispondere per situazioni lavorative particolarmente gravose in zone disagiate lontane da centri abitati, in condizioni di rischio per l'uso di strumenti di lavoro e materiali (es. cloro, acido solforico, ecc.), rischi di volo ecc.

5 – Varie ed eventuali

Infine, sono stati affrontati, e si spera risolti, i problemi concernenti le “Relazioni Sindacali” intercorse tra i vertici dell’ente e Usi Ricerca che, ultimamente, hanno visto quest’ultima penalizzata nell’utilizzo del Web come strumento per veicolare le proprie informazioni.

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