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Sabato, 18 Mag 2024

Comunicato Medici Senza Frontiere

La situazione umanitaria in Siria continua a peggiorare man mano che la guerra si intensifica, mentre proseguono gli attacchi contro le strutture sanitarie.

L'accesso a gran parte del Paese rimane molto difficile a causa dell'insicurezza e dei pesanti combattimenti, e più di due milioni di persone sono sfollate. Il numero dei siriani che cercano rifugio nei Paesi vicini è in aumento ma la risposta umanitaria in Libano e in Iraq non è stata finora in grado di soddisfare le loro esigenze. L'arrivo dell'inverno sta esacerbando le già difficili condizioni di vita dei rifugiati siriani e della restante popolazione.

Medici Senza Frontiere opera attualmente in tre ospedali da campo nel nord della Siria. Dal mese di giugno, 10.000 pazienti hanno ricevuto cure mediche, inclusi feriti da arma da fuoco, da schegge, o per fratture aperte e lesioni causate da esplosioni. Sono stati effettuati oltre 900 interventi chirurgici. I ricoveri sono irregolari, e dipendono dallo spostamento della linea del fronte e dalla possibilità o meno di trasportare i feriti. MSF sta inoltre svolgendo dei corsi di formazione sulla gestione degli incidenti di massa, triage e cure d'emergenza per il personale sanitario siriano che ha bisogno di un sostegno nella gestione dei feriti di guerra.

Dell’assistenza specifica viene anche fornita alle strutture mediche, come l'avvio di un pronto soccorso e una banca del sangue nella zona di Aleppo.

Diverse strutture sanitarie sono state create dai medici siriani e da altre organizzazioni mediche per curare i feriti nella regione settentrionale. Tuttavia, l'accesso generalizzato ai servizi sanitari resta limitato per la popolazione, in particolare per le persone affette da malattie croniche. Un numero rilevante di pazienti di MSF ha bisogno di un trattamento per una malattia cronica o un trauma accidentale, o di assistenza durante il parto. Un maggiore supporto deve essere sviluppato per soddisfare queste esigenze.
Le persone sfollate all'interno della Siria
L'accesso a gran parte della Siria rimane estremamente difficile e impedisce la fornitura su larga scala di soccorso alle persone che sono state sfollate all'interno del Paese. MSF ha implementato delle distribuzioni di generi di prima necessità e ha fornito l'acqua in alcuni campi sfollati, ma la maggior parte delle persone non vive nei campi, e molti sono costantemente in movimento.

MSF sta cercando di organizzare la distribuzione di coperte, farina e farmaci per gli sfollati nella zona di Deir Ezzor. Tuttavia, migliaia di persone all'interno della città di Deir Ezzor non hanno accesso a servizi sanitari adeguati e i costanti scontri hanno impedito a MSF di raggiungerla o ai malati e ai feriti di essere evacuati.
Rifugiati nei Paesi limitrofi
Secondo le stime ufficiali, più di 500.000 rifugiati siriani sono registrati o in attesa di registrazione nei Paesi vicini, ma il numero effettivo potrebbe essere molto più alto. Nonostante un migliore accesso e una maggiore sicurezza in Libano e in Iraq, l'assistenza umanitaria ai rifugiati rimane inadeguata.

MSF sta effettuando visite mediche e distribuzioni di generi di prima necessità ai rifugiati in entrambi i Paesi. Le famiglie che arrivano in Libano stanno trovando rifugio in qualsiasi edificio disponibile. La popolazione locale sta fornendo un sostegno, ma le loro risorse sono al limite poiché la crisi persiste e il numero di rifugiati continua ad aumentare. La registrazione dei rifugiati è molto lenta e non sono stati impiegati mezzi sufficienti per monitorare in modo efficace le loro esigenze in termini di abitazioni, generi di prima necessità e accesso alle cure sanitarie.

Nel campo profughi di Domeez in Iraq, i servizi idrici e igienico-sanitari sono scadenti. Le difficili condizioni di vita dei rifugiati sono aggravate dall'arrivo dell'inverno e dalle temperature sotto lo zero.

In Giordania, MSF effettua visite regolari nei campi rifugiati per identificare i pazienti che necessitano di cure chirurgiche. I pazienti siriani possono recarsi o vengono portati all'ospedale di Amman dove possono sottoporsi ad interventi chirurgici ortopedici, fisioterapia, sostegno psicosociale o post-operatorio. MSF sta inoltre eseguendo visite mediche ai rifugiati siriani nell’ospedale di Amman.

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