Redazione
Di seguito, il commento di Amnesty International alla sentenza emessa dal tribunale di Milano per il sequestro dell’Imam di Milano, Abu Omar.
“Il 12 febbraio 2013 la Corte d'appello di Milano ha condannato due ex alti esponenti e altri tre agenti dell'intelligence italiana per il sequestro di Usama Mostafa Hassan Nasr (noto come Abu Omar), avvenuto nel febbraio 2003 a Milano. L'uomo venne trasferito in Egitto, trattenuto in detenzione segreta per oltre un anno e, secondo quanto da lui denunciato, sottoposto a torture.
Nicolò Pollari, ex direttore del Sismi, e il vice Marco Mancini, sono stati condannati rispettivamente a 10 e nove anni di carcere, i tre agenti a tre anni. Tutti gli imputati sono stati inoltre condannati a un risarcimento di un milione di euro nei confronti di Abu Omar e di 500.000 euro nei confronti della moglie.
‘Il segreto di stato non dovrebbe mai essere invocato per evitare che funzionari dello stato, compresi i dirigenti dei servizi segreti, siano chiamati a rispondere di gravi violazioni dei diritti umani’ - ha dichiarato Julia Hall, esperta di Amnesty International su antiterrorismo e diritti umani.
‘Auspichiamo che in Cassazione le autorità giudiziarie italiane dicano a chiare lettere che quando una persona, che appartenga o meno ai servizi segreti, compie violazioni dei diritti umani, non può essere protetta da un governo secondo il quale rendere note informazioni minaccerebbe la sicurezza nazionale" - ha proseguito Hall.
‘Nel caso del sequestro, della rendition e della sparizione forzata di Abu Omar, si è trattato di crimini e non di segreti di stato relativi alla sicurezza nazionale, reati di cui rendere conto di fronte alla giustizia’ - ha concluso Hall.
Sempre in relazione al sequestro di Abu Omar, il 1° febbraio 2013 la Corte d'appello di Milano aveva condannato tre ex funzionari della Cia”.