di Roberto Tomei
Contrariamente a quel che si potrebbe credere, cioè che i fisici abbiano la mente occupata da problemi che per noi umani sono incomprensibili, essi sembrano rendersi conto benissimo delle difficoltà che attanagliano i dipendenti pubblici, categoria di cui fa parte anche il personale dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), anch’esso dunque deprivato di qualsivoglia incremento stipendiale, a far data dal 2009.
Senza tale consapevolezza, difficilmente l’Infn si sarebbe fatto promotore di una iniziativa a dir poco “rivoluzionaria” nell’universo della pubblica amministrazione.
E’ di venerdì scorso, 4 ottobre, infatti, nel corso dell’incontro di contrattazione con i sindacati, il lancio della proposta, da tramutarsi eventualmente in accordo integrativo, di anticipare al personale, con almeno otto anni di anzianità di servizio, fino ad un massimo del 70% del Tfr maturato alla data di presentazione della domanda.
Se l’iniziativa dovesse concretizzarsi e ottenere il placet da parte degli organi di controllo, sarebbe difficile disconoscere all’Infn la primogenitura di una “scoperta” destinata ad entrare nella storia e a trovare immediatamente il generale consenso di tutti gli enti della pubblica amministrazione.