Redazione
La notizia era nell’aria ed è stata puntualmente confermata ieri, alla fine della riunione del Consiglio dei ministri.
A pagare il conto della legge di stabilità saranno ancora una volta i dipendenti pubblici, il cui salario – inchiodato dal 2009 ed eroso dalla perdita del potere di acquisto – rimarrà immutato fino a tutto il 2014, con ulteriore opzione fino al 2017.
Una decisione estremamente grave, al pari della scandalosa marcia indietro sulla possibilità di stabilizzazione del personale precario della P.A. che, in base alle disposizioni varate dall’Esecutivo, solo in minima parte avrà qualche chance di assunzione a tempo indeterminato.
Provvedimenti, questi, che meritano risposte adeguate da parte dei lavoratori, a partire dalla partecipazione allo sciopero generale indetto per l’intera giornata di venerdì, 18 ottobre, dal sindacalismo di base, sciopero al quale aderisce anche Usi-Ricerca.
La manifestazione prevede un corteo a Roma, con partenza alle ore 10 da piazza della Repubblica e arrivo a piazza San Giovanni.