Raccogliendo l’invito internazionale alla mobilitazione proveniente dalla Francia, il Coordinamento precari dell’Istat ha lanciato un appello a tutti i lavoratori degli Enti di ricerca (Epr) e delle Università per dar vita a un’assemblea pubblica, da tenersi in Roma, davanti Palazzo Vidoni (sede del dicastero della Funzione pubblica), la sera del 15 maggio prossimo.
L’appuntamento (domenica 15 maggio, dalle ore 17 a Palazzo Vidoni - Corso Vittorio Emanuele II 116, tra Largo Argentina e Campo de' Fiori) sarà un momento di confronto e di elaborazione di proposte da condividere con i colleghi precari e di ruolo di tutti gli Enti di Ricerca ed è considerato come una prima tappa di una mobilitazione contro la riforma promossa dalla ministra Stefania Giannini, nell’ambito della delega affidata alla ministra della Funzione Pubblica, Marianna Madia.
Tale riforma prevede, da un lato, uno smantellamento complessivo degli Epr e una precarizzazione ancora più esasperata mediante l’introduzione del meccanismo della chiamata diretta e l’istituzione dei ruoli unici di ricercatori e tecnologi, attraverso la soppressione del III livello; dall’altro, riserva una sorte non meno grama al personale dei livelli tecnici e amministrativi, per i quali si profila la progressiva espulsione e lo spettro della mobilità.
Sull’esempio della Francia, gli autori dell’appello sostengono che è possibile inaugurare una resistenza e realizzare un’alternativa fatta di democrazia, partecipazione e consultazione dal basso per reagire contro le politiche di questo tipo, che finiscono per penalizzare sempre i gradi più bassi della scala gerarchica.
Contro la svendita della ricerca pubblica, la mobilitazione si pone così l’obiettivo di far riconoscere il giusto risalto al lavoro di chi, col proprio impegno, la ricerca consente e garantisce, attraverso la stabilizzazione dei precari e l’avvento di una nuova stagione di diritti per tutti i lavoratori del settore.
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