In un momento storico dove la tecnologia e la scienza avanzano, il concetto di sacro dovrebbe essere messo in discussione.
Apparentemente, tra sacro e profano esiste una contraddizione, poiché ci sono state tramandate, dalle nostre culture, come due categorie fortemente alternative e contraddittorie tra loro.
In realtà, in quest'epoca, il sacro e il profano non sono più ben distinti e nemmeno tanto alternativi.
Oggi c'è un recupero del sacro, che normalmente, in passato, rientrava nell'area del profano, con il cibo, il corpo, il sesso e, forse, si potrebbe vedere in questo recupero del sacro, anche un'influenza del mondo orientale. Pensiamo al libro del kamasutra.
Valori civili e anche personali, come la libertà e la tolleranza, sono diventati valori sacri attraverso la secolarizzazione.
Da un altro canto, assistiamo alla totale desacralizzazione della persona umana in certi orientamenti come, ad esempio, quello dell'estremismo islamico: pensiamo agli eccidi compiuti in nome del Califfato.
Profanare il corpo, profanare la vita e la morte sono per noi quanto di meno sacrale esista, arrivando al paradosso di una dissacrazione del sacro, attraverso l'affermazione assoluta di un'altra categoria del sacro.
Ma poi, sacro e religioso, sono la stessa cosa?
A colloquio con il giornalista scientifico Elio Cadelo, lo psichiatra Michele Di Nunzio e il sociologo Giorgio Pacifici. (A cura di Sonia Topazio)