C’è ancora domani, l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è il film italiano con il più alto incasso dalla pandemia. Il film rivelazione del 2023, in Italia ha perfino battuto il blockbuster Marvel, raggiungendo 200 mila spettatori in un solo giorno.
Il film è stato presentato alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma in concorso nella categoria “Progressive Cinema-Visioni” per il mondo di domani, ottenendo due premi, tra cui il premio speciale della giuria e una menzione speciale come “Miglior Opera Prima”.
È un film intenso e sorprendente, che fa sorridere e commuovere e soprattutto, pur guardando al passato, riesce a parlare a un pubblico di oggi, che evidentemente l’ha, giustamente, apprezzato moltissimo.
A Roma, nel maggio 1946, la capitale porta ancora i segni della guerra. Le milizie americane sono sparse per le strade e in giro si respira aria di profonde trasformazioni. Le donne potranno votare: qualcosa sta decisamente per cambiare. Nel frattempo, però, Delia (Paola Cortellesi), pulisce la sua casa, cucina per il marito Ivano (Valerio Mastandrea), suo suocero Ottorino (Giorgio Colangeli) e i suoi tre figli. Guadagna qualche soldo rammendando la biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. È una brava donna di casa, ha solo “il difetto che risponde”, Ivano ha per questo diritto a riempirla di botte e a umiliarla ogni volta che non sta al suo posto.
La figlia maggiore Marcella (Romana Maggiora Vergano) sta per fidanzarsi con Giulio (Francesco Centorame), un ragazzo di una famiglia di “burini arricchiti”, che però le darebbe la possibilità di allontanarsi finalmente dalla condizione arretrata in cui vive la sua famiglia.
Marcella preferirebbe morire piuttosto che fare la fine della madre, sempre in grembiule, completamente succube del marito. Delia, dal canto suo, preferirebbe farsi picchiare a morte dal marito piuttosto che permettere che Marcella possa un giorno fare la sua fine. La sua casa è la sua prigione, triste e angusta, fuori, invece, tra le strade che percorre tutte uguali ogni giorno, Delia ha trovato degli alleati: un’amica divertente e leale (Emanuela Fanelli), un soldato americano che la conosce come “Devo-annà” e Nino, un meccanico gentile con cui ha una particolare sintonia (Vinicio Marchioni).
Il film rende omaggio al cinema italiano, in modo particolare alla tradizione neorealista e al cinema di Fellini, ricalcando gli stereotipi e offrendo un ritratto genuino dell’Italia di quegli anni, in cui le donne non dovevano pensare alla loro istruzione, a votare, o a esprimere la loro opinione, ma piuttosto a stare a bocca chiusa.
Eppure Delia, anche in silenzio, con il tacito consenso delle donne accanto a lei, riesce a fare cose grandi e se quello che le succederà non lo sappiamo, quello che è certo è che, grazie a lei, la giovane Marcella avrà un futuro diverso.
La storia di Delia per certi versi sembra appartenere a un secolo lontano, ma i retaggi culturali della condizione sociale alla quale erano relegate le donne, ancora oggi si conservano pericolosamente attuali.
Viviamo in un tempo cupo e privo di sogni e Paola Cortellesi, con il suo film pieno di speranza, ci regala un’emozione che al cinema di oggi mancava da un po'.
C’è ancora domani è un film per le donne, per le donne oggi emancipate grazie alle donne di ieri e per le donne a cui bisogna ricordare che c’è ancora tempo: c’è ancora domani e le cose possono cambiare.
Anna Sofia Caira
Critica cinematografica