di Paolo Vita
Nell’articolo della scorsa settimana, dopo aver evidenziato che, dall’esame del bilancio di previsione del Cnr per il 2011, si prevede un disavanzo di cassa dii oltre 200 mln di euro, abbiamo elencato i quattro dipartimenti dell’ente guidato dal Luciano Maiani, che, nonostante la congiuntura, nell’anno in corso non subiranno tagli.
Meno rosea, invece, la situazione per i restanti sette dipartimenti. I finanziamenti al dipartimento di Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni sono destinati a rimanere invariati a quota 10 mln a fronte di un incremento di 500mila euro nelle vendite di beni e servizi (che passano dai 12,5 mln del 2010 ai 13 mln del 2011).
In questo caso va notato come il dipartimento Ict sia l'unico del Cnr che ricavi dall'alienazione dei suoi prodotti più di quanto non ottenga come trasferimenti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. Comunque i conti di Tecnologie dell'Informazione per il 2011 sono destinanti a chiudersi con un deficit di circa 20 mln visto che prevede entrate complessive per 23 milioni e uscite per 43 mln.
L'unico settore a registrare finanziamenti sostanzialmente invariati è quello della Ricerca Spontanea Tema Libero, che vista però l'esiguità dei trasferimenti è quasi morto.
Infatti alla Ricerca Spontanea nel 2011 andranno finanziamenti per 18 mila euro a fronte di uscite previste per 4,175 mln (erano di 2,7 mln nel 2010).
Un caso davvero strano se si pensa che le spese del personale dovrebbero scendere dai 240mila euro del 2010 ai 231mila del 2011 mentre triplicheranno quelle per l'acquisto di beni di consumo e servizi passando dai 400mila euro del 2010 agli 1,2 mln del 2011.
Così come sono destinate a salire da 1 a 1,75 mln le spese per l'acquisto di beni, servizi e prestazioni tecnico scientifiche.
In buona sostanza per la Ricerca Spontanea non vengono fatti trasferimenti (18mila euro) ma si prevede di fargli effettuare spese in deficit per oltre 2 mln di euro, determinando così un aumento delle spese residue che passano dai 3,1 milioni di inizio 2010 ai 5,3 milioni previsti per fine 2011.
I finanziamenti al Patrimonio Culturale scendono di 120mila euro, passando dai 2,27 ai 2,15 mln mentre è atteso un incremento delle vendite che dovrebbero passare dai 775 agli 826 mila euro.
Comunque non abbastanza per evitare di chiudere l'esercizio con un disavanzo di 4 milioni visto che nel 2011 sono attese entrate complessive per 3 milioni e spese per 7,1 mln.
2 - continua