di Flavia Scotti
Quando si fa voto di vastità, intervenendo un po’ dappertutto, si può andare in sovraesposizione e si rischia lo scivolone.
E' ciò è puntualmente accaduto al presidente dell’Istat Giovannini, durante l suo intervento a Ballarò lo scorso martedì. Colà, rivolto agli italiani, egli ha affermato che è giunta l'ora di "rimboccarsi le mani".
L'affermazione è finita inevitabilmente nel tritacarne di Striscia la notizia.
Ma anche altre, meno divertenti, affermazioni di Giovannini hanno suscitato perplessità.
Improvvisando un confronto spazio-temporale sui prezzi di Italia e Germania nel 2000 e nel 2010, egli ha affermato che nei settori soggetti a liberalizzazione come salute, istruzione, telecomunicazioni ed energia i prezzi in Italia sono cresciuti di meno e che per questo motivo i tedeschi hanno un 10-15 % di inflazione in meno. Ma non dovrebbe essere il contrario?
Anche sul terreno a lui più favorevole, quello della misurazione del benessere della società, in aggiunta o in sostituzione del Pil, non ha raccolto l'assist che gli ha fornito il presidente di Banca Etica, lasciando cadere l'argomento.
Ancora una volta, invece, ha ripetuto i motivi per i quali la Commissione per il livellamento delle retribuzioni non ha prodotto risultati utili e che l'altra Commissione governativa da lui presieduta nel 2011, quella sull'evasione fiscale, è giunta in pratica alla conclusione che prima si deve quantificare il fenomeno.