Redazione
Il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) è un ente delle meraviglie, che non finisce mai di stupire.
Nel giro di un anno ha cambiato ben tre commissari. A dirigere le operazioni il ministero che vigila sul Cra, che è quello delle politiche agricole dove, sempre nell'ultimo anno, si sono alternati ben tre ministri: Giancarlo Galan, Saverio Romano e, da ultimo, Mario Catania.
Ognuno di loro ha voluto apporre la propria impronta sull’ente di ricerca, con la nomina di un commissario. Per volere di Galan, a salire le scale di via Nazionale 82 a gennaio 2011 è stato Paolo Cescon, subentrando al presidente uscente Romualdo Coviello.
A distanza di otto mesi, passaggio di consegne al ministero con Saverio Romano al posto di Galan e cambio della guardia anche al Cra, con Domenico Sudano al posto di Paolo Cescon.
Con l'insediamento del governo Monti, che ha assegnato le politiche agricole al ministro Mario Catania, nuovo giro di valzer in via Nazionale con l'inopinata defenestrazione di Sudano, avvenuta il 23 dicembre scorso, e l'arrivo di Giuseppe Alonzo, per ora come commissario e a breve come presidente.
Più che un ente di ricerca, il Cra sembra un Grand Hotel: commissario che va, commissario che viene.