di Ivan Duca
Il Cnr da anni prevede quale beneficio assistenziale il rimborso di quota parte di tutte le spese mediche sostenute dai dipendenti. Un salvadanaio da 2,5M€/annui, cui ciascun dipendente può attingere per un importo massimo di € 620.
Tale efficace strumento potrebbe essere migliorato non solo elevando il tetto delle spese rimborsabili ma aggiungendo alle stesse anche quota parte del costo di eventuale polizza sanitaria autonomamente stipulata dal dipendente.
Il Cnr, invece, si appresta, col consenso di tutte le sigle sindacali, Usi-Ricerca esclusa, a usare tale salvadanaio per la stipula di una polizza assicurativa sanitaria per tutto il personale.
A tal fine, gli "esperti" di piazzale Aldo Moro hanno messo a punto uno studio che vorrebbe dimostrare che le compagnie assicurative sarebbero in grado di erogare servizi per un valore superiore al premio di polizza. Una tesi a dir poco paradossale. E' come dire che le assicurazioni operano per beneficenza.
Tutte le perplessità di Usi-Ricerca sono confermate dal fatto che le prestazioni sanitarie rimborsabili dalle compagnie sono poche ed a patto che il dipendente sia in perfetto stato di salute.
La polizza, diversamente dall'attuale rimborso, non coprirebbe spese per malattie preesistenti, anche se non conclamate. Se la compagnia non pagherà sarà il dipendente, e non il Cnr, a dover adire le vie legali.
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