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Venerdì, 05 Lug 2024

di Biancamaria Gentili

Per l’ambita poltrona di direttore generale del Cnr, che gestisce un budget annuo di un miliardo di euro, e assicura una indennità di carica di 162mila euro, si è formata una fila di pretendenti.

Dopo l’avviso, fatto pubblicare da Francesco Profumo il 26 ottobre scorso, a candidarsi sono stati una trentina di aspiranti.

Tra le voci che circolano ai piani nobili di piazzale Aldo Moro, l’unica che appare certa è quella che dà per sicura l’uscita di scena dell’attuale direttore generale in prorogatio, Fabrizio Tuzi.

Sul nome del successore si è aperta una vera lotteria. I volti sono tanti, tra i quali alcuni assai noti al Cnr.

Si va da Novella Coppa a Sesto Viticoli, rispettivamente ex direttore generale ed ex direttore di dipartimento, entrambi in quiescenza, che forse hanno nostalgia del tempo che fu.

Ad anelare al prestigioso incarico sono anche, oltre all’uscente Tuzi, il dirigente degli affari legali, Salberini; il direttore centrale del personale, Preti; la signora Manuela Arata, dirigente di ricerca a termine. Tutti nomi che sembrano avere poche possibilità di successo.

A “vincere” la partita sarebbe stato sicuramente Michele Pandolfelli, già direttore del personale della Camera dei Deputati, che però, dopo essersi candidato al Cnr, è stato chiamato a dirigere l’Ufficio legislativo del ministero della Sanità.

A contendersi la poltrona, sarebbero ora in due: Massimo Ghilardi e Alberto Stancanelli.

Il primo, promotore finanziario, consigliere comunale Pdl di Chiari, comune del bresciano amministrato dal senatore leghista Sandro Mazzatorta, è stato chiamato al Miur dalla sua conterranea Maria Stella Gelmini, con un contratto da dirigente a termine. Compenso annuo: 106mila euro.

Il secondo, Alberto Stancanelli, è un grand commis di lungo corso. Dirigente generale alla Presidenza del Consiglio, è stato capo di gabinetto sia di Nicolais, quando era ministro della Funzione Pubblica, che del governatore Bassolino, alla Regione Campania; direttore del personale al Comune di Roma, durante il Veltroni bis. E’ tra i fondatori di Italiafutura, l’associazione di Luca Montezemolo, prossima a scendere in politica.

Sia Ghilardi che Stancanelli sono molto considerati da Nicolais, mentre il ministro Profumo, in ossequio al Manuale Cencelli, “tiferebbe” per  il primo.

Il cda non appare coeso e un dg nominato a maggioranza non sarebbe un buon viatico per Nicolais, per cui non si esclude che alla fine a prevalere possa essere un outsider.

Alla finestra ve ne sono due: Cinzia Caporale, dirigente Cnr, e Armando De Crinito, dirigente della Regione Lombardia, molto apprezzato da Formigoni.

A breve, Nicolais e il cda sceglieranno. Il transatlantico Cnr non può attendere il nuovo comandante.

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