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Sabato, 06 Dic 2025

Redazione

Una cosa è certa ed è stata anticipata dal Foglietto: Domenico Giardini, presidente dimissionario dell’Ingv, è rientrato nel cda dell’ente.

 

A volerlo è stato il ministro Francesco Profumo, che il 10 maggio scorso ha firmato il relativo decreto di nomina, pervenuto in via di Vigna Murata solo il giorno successivo e protocollato al n. 0005093.

Tutt’altro che chiaro, invece, è come abbia fatto il medesimo Giardini a presenziare alla riunione del cda, che si è tenuta proprio nella mattinata del 10 maggio, quando il decreto della sua nomina non era ancora pervenuto all’Ingv. Nel verbale della riunione viene puntualizzato che Giardini “era stato convocato per le vie brevi”.

Resta da capire quando, come e da chi. Qui regna il mistero più fitto. Non certamente dall’Ingv, che ha saputo del decreto il giorno dopo; non dal ministro, che ha firmato il provvedimento ma che non può provvedere alla convocazione del cda. Forse Giardini, che avrebbe raggiunto la capitale da Zurigo la mattina stessa del 10 maggio, possiede doti paranormali.

Viene alla mente ciò che scriveva il sommo poeta Dante: “mi prese il sonno, il sonno che sovente anzi che ‘l fatto sia, sa le novelle” (Purgatorio - Canto ventesimosettimo - vv. 91 e segg.).

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