di Biancamaria Gentili
Forse a breve il Cnr avrà un nuovo direttore generale. In attesa di conoscere il nome del successore di Fabrizio Tuzi, che l’11 aprile scorso ha ritirato la sua candidatura, si può affermare con certezza che non potrà avere più di 61 anni di età.
Proprio così. Il nuovo avviso che Nicolais ha fatto pubblicare nei giorni scorsi, dopo la clamorosa bocciatura di quanti avevano risposto al precedente bando, prevede esplicitamente che possono avanzare la propria candidatura quanti hanno “un’età che consenta l’espletamento di un mandato quadriennale con riferimento al conseguimento dei requisiti previsti per il collocamento in quiescenza per i dipendenti del Cnr”.
Poiché il requisito anagrafico per il pensionamento d’ufficio coincide con il compimento del 65° anno di età, ne consegue che non potranno concorrere quanti alla data di scadenza del predetto avviso (7 giugno 2012) avranno spento la 61^ candelina.
Tale previsione sembra essere stata accolta con favore dalla comunità scientifica, anche se non è mancato chi ha fatto notare che la stessa regola dovrebbe valere anche per la nomina del presidente (Nicolais ha compiuto 70 anni il 9 febbraio scorso, ndr).
Ma le novità dell’avviso di Nicolais rispetto a quello messo a punto da Profumo a ottobre scorso non si fermano solo all’età degli aspiranti.
Il precedente bando, infatti, stabiliva che le domande e i curriculum dei candidati sarebbero stati vagliati “da una commissione di esperti nominati dal presidente” che, “dopo una valutazione comparativa” tra i vari candidati, avrebbe proposto allo stesso presidente “una lista di almeno tre soggetti, ritenuti idonei a svolgere la funzione di direttore generale”. Successivamente, i medesimi sarebbero stati chiamati “a sostenere un colloquio con il cda”.
La nuova procedura, invece, appare decisamente molto più sbrigativa e si appalesa come una sorta di sconfessione del metodo Profumo, se è vero, come è, che, cancellata ogni traccia della commissione, prevede che “il presidente del Cnr procederà in piena autonomia, sulla base dei curricula vitae ad individuare il soggetto ritenuto maggiormente idoneo a svolgere le funzioni di Direttore generale da presentare in cda per la nomina”.
Nicolais, da ultimo, ha precisato che la procedura “non assume in alcun modo caratteristiche concorsuali, non determina alcun diritto al posto né presuppone la redazione di una graduatoria finale”.
Per la serie: nulla a pretendere.