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Sabato, 06 Lug 2024

Redazione

A seguito dell’articolo pubblicato sul Foglietto della scorsa settimana, dal titolo Noto scienziato acquista ingenti quantitativi di pesce e carni pregiate per finalità di ricerca, ma viene condannato dalla Corte dei conti, è stata recapitata il 4 settembre scorso alla segreteria nazionale del sindacato Usi-Ricerca una nota, a firma di alcuni iscritti al sindacato, “membri del personale della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli", alla quale ha replicato la stessa segreteria. Di seguito riportiamo i testi delle due missive.

La lettera di alcuni dipendenti della Stazione Zoologica "Anton Dohrn"

In relazione all’articolo riguardante il prof. Silvano Focardi, pubblicato sul Foglietto del 3 settembre 2013, i membri del personale della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, iscritti al sindacato Usi-Ricerca dichiarano il loro disaccordo con il metodo utilizzato.

Pubblicare un articolo che va ad incidere sulla situazione della nostra istituzione e il suo futuro, senza nessuna consultazione del personale iscritto al sindacato non può essere accettato, in quanto si tratta di un vulnus grave del metodo democratico con il quale dovrebbe svolgersi una corretta attività sindacale.

Non entriamo nel merito delle cose riportate nell’articolo, non siamo giudici, in ogni caso avremmo preferito che nell’articolo si parlasse dei problemi reali della nostra istituzione, invece pensiamo che lo scopo di tale pubblicazione, per toni e contenuti, avesse solo come obbiettivo di inibire la candidatura di chi già oggi svolge, ad interim, la funzione di presidente.

Per quanto riguarda il Prof. Focardi, teniamo a precisare che non siamo suoi paladini, vogliamo solo affermare che come dipendenti abbiamo avuto modo di apprezzare la sua competenza, capacità e passione nell’affrontare e risolvere i problemi dell’istituto, tale da ricevere l’apprezzamento della quasi totalità del personale.

Un’ultima osservazione, non apprezziamo il gossip che ha come fine la negativizzazione delle persone, specialmente, specialmente quando viene praticato da una organizzazione sindacale. Pertanto i sottoscritti si dimettono irrevocabilmente dal sindacato.

La replica della segreteria nazionale di Usi-Ricerca

Se i firmatari della nota, che hanno revocato la loro iscrizione al sindacato (all’interno del quale, però, non ricoprivano alcuna carica da cui dimettersi), avessero letto con più attenzione l’articolo e i documenti  linkati (tra i quali, le due sentenze della Corte dei conti), si sarebbero agevolmente resi conto che lo stesso articolo non faceva affatto gossip ma riportava in maniera del tutto precisa e obiettiva quanto contenuto nelle decisioni della magistratura contabile.

Non si riesce proprio a capire - nonostante i notevoli sforzi compiuti - in che modo il contenuto dell’articolo sarebbe andato “ad incidere sulla situazione” della Stazione Zoologica, atteso peraltro che i fatti narrati nelle sentenze riguardano tutt’altra istituzione, vale a dire l’Università degli Studi di Siena.

Il Foglietto, dunque, ha svolto democraticamente, con precisione e coraggio il suo ruolo, che è quello di informare - in maniera puntuale, la più obiettiva possibile, senza guardare in faccia nessuno e senza acquisire preventivamente  placet da chicchessia - di ciò che accade, soprattutto nel variegato mondo della ricerca, distinguendo tra i fatti e le opinioni, senza mai ispirarsi all’aberrante criterio del “cui prodest”.

Quanto al sindacato, che è cosa diversa dal Foglietto, dovrebbe essere noto a tutti, e agli iscritti in particolare, che Usi-Ricerca (che non ha mai disdegnato di occuparsi dei problemi della Stazione Zoologica come di quelli di altri enti di ricerca) è nato 25 anni fa con l’obiettivo dichiarato di difendere i diritti dei lavoratori, informare tempestivamente e correttamente, denunciare l'utilizzo improprio di fondi pubblici.

Perché sono proprio gli sprechi e la mala gestio delle risorse pubbliche, perpetrate da cattivi amministratori, siano essi politici o burocrati, che hanno portato il paese allo sfascio e allo smantellamento dei servizi, della sanità, della scuola e della ricerca.

Quanto ha concorso una certa mentalità degli italiani allo stato delle cose? Usi-Ricerca, fino a quando esisterà, continuerà a operare a fianco di quanti si battono per cambiarla.

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