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Sabato, 06 Lug 2024

di Ivan Duca

Il 31 ottobre scorso per Luigi Nicolais, presidente del Cnr, deve essere stata una giornata particolare, di un attivismo sfrenato, tale da non dimenticare facilmente.

Sul suo tavolo, infatti, tra i tanti fascicoli, due erano quelli scottanti e riguardavano entrambi la nomina di altrettanti direttori f.f. di Istituto.

In primis, c’era quello relativo all’Ivalsa, da tempo immemorabile feudo di Ario Ceccotti, che lo stesso Nicolais aveva nominato f.f. il 17 settembre 2013, nonostante il medesimo Ceccotti il 2 ottobre successivo avrebbe compiuto 67 anni, soglia massima per conservare l’incarico.

Solo dopo alcuni articoli del Foglietto, Nicolais, bontà sua, si rendeva finalmente conto del pasticcio e proprio il 31 ottobre rimediava, dapprima sollevando dall’incarico il Ceccotti sul presupposto del raggiungimento del limite di età (meglio tardi che mai) e, poi, con la nomina a direttore f.f. di un dirigente di ricerca interno all’Ivalsa.

L’altro fascicolo era quello relativo alla nomina di un altro direttore f.f. all’Istituto per le applicazioni del calcolo “M. Picone” di Roma.

Proprio col decreto di nomina (n. 117/2013), Nicolais, “considerato che il 31 ottobre 2013 verrà a scadere (sic!) l’incarico e il relativo contratto di assunzione“ del direttore uscente, confermava lo stesso uscente - Michiel Bertsch, ordinario di  Analisi matematica all'Università di Tor Vegata - affidandogli il ruolo di facente funzioni.

In tale decreto, però, inspiegabilmente il presidente del Cnr ometteva la seguente formula di rito, presente in tutti gli altri provvedimenti adottati in casi analoghi, ossia “Valutata l’opportunità che il direttore facente funzioni sia individuato tra il personale in servizio presso l’Istituto in argomento con la qualifica più elevata e con la maggiore anzianità nel livello e, a parità di anzianità di servizio nel livello, di età anagrafica, previa verifica per il tramite del Direttore del dipartimento che il nominativo così individuato offra la più ampia garanzia di continuità delle linee di attività dell’Istituto così come impostate dal Direttore uscente”.

Che tale valutazione dovesse essere, comunque, fatta è confermata dalla circostanza che in forza all’Istituto “M. Picone” si contano cinque dirigenti di ricerca, tra i quali il direttore del dipartimento di riferimento avrebbe ben potuto designare il f.f.

Ma, incredibile dictu, Nicolais ha adottato il decreto inaudita altera parte, vale a dire proprio senza interpellare nessuno, neppure il direttore del dipartimento.

In pratica, il suo provvedimento arieggia i motuproprio di ceccottiana memoria.

Tutto questo il 31 di ottobre.

Nemmeno il giorno precedente, però, deve essere passato senza un qualche tormento per l’organo di vertice del più grosso ente di ricerca del Paese se è vero, come è, che il dirigente di ricerca del Cnr Stefano Selci, legittimamente nominato appena pochi giorni prima, con decreto n. 101 del 15 ottobre 2013, direttore f.f dell’Istituto dei sistemi complessi (Isc) di Roma, è stato defenestrato inopinatamente e senza spiegazioni di sorta, con decreto n. 111 del 30 ottobre 2013, per far posto al precedente direttore, Luciano Pietronero, anch’egli, come Ario Ceccotti, prossimo alle quiescenza e, sempre come quest’ultimo, trasformato in f.f.

L'estromissione del Selci lascia letteralmente sgomenti, stante che la sua nomina era avvenuta dopo che il direttore del dipartimento di afferenza dell'Isc, Massimo Inguscio, lo aveva designato, tra l’altro, perché offriva, “per la propria qualificazione ed esperienza, … ampie garanzie di poter gestire in maniera ottimale la fase transitoria”.

Aleatoria est voluntas Nicolais e tutti pensavano che, forse, sarebbe finita qui.

Nulla di più sbagliato, perché Nicolais anziché revocare formalmente dall’incarico il Selci, motivandone le ragioni, come d’uso in subjecta materia, si limitava semplicemente, con il già citato decreto n. 111, a sostituire, tamquam non esset, “il proprio provvedimento ordinamentale n. 101”, nominando il Pietronero, non su designazione del direttore di dipartimento ma, come leggesi nelle premesse del medesimo decreto 111, “considerato che il Presidente del Cnr (lo stesso Nicolais, ndr) ha espresso la propria volontà di conferire l’incarico di direttore f.f. dell’Istituto dei sistemi complessi al prof. Luciano Pietronero …”.

A chi e quando Nicolais avrebbe espresso questa sua volontà, non è dato sapere. C'è chi è arrivato addirittura a ipotizzare, ma noi non lo crediamo, che Nicolais avesse già da tempo in pectore la conferma del Pietronero come f.f. ma che al momento della nomina del Selci se ne fosse dimenticato.

Si potrebbe dire che tutto è bene quel che finisce bene.

Quel che conta, infatti, a questo punto è che tale volontà sia stata alla fine formalizzata nel decreto in esame, consentendo così al Pietronero di lasciare il limbo, non sappiamo quanto affollato, dei candidati in pectore di Nicolais, come tali noti solo a lui.

In disparte le spericolate acrobazie procedurali del n. 1 di piazzale Aldo Moro, sopra descritte, resta il fatto incontrovertibile che il compenso annuo per il direttore f.f. dell’Isc è lievitato di più di 100 mila euro, passando dai 20.658,28 che sarebbero andati al Selci, ai 123.930 spettanti al f.f. non dipendente Cnr, quale è appunto il Pietronero.

Infine, non può essere sottaciuta un’ultima incongruenza presente nel decreto, laddove si precisa che: “Il compenso per lo svolgimento dell’incarico in parola (direttore f.f. dell’Isc, ndr) sarà l’indennità di carica prevista per i Direttori degli Istituti CNR prevista dall’art. 9, punto 4, del previgente Regolamento sull’istituzione e il funzionamento degli Istituti CNR D.P.C.N.R. n. 15446 del 14 gennaio 2000 e sarà corrisposto in rate mensili nella forma di reddito assimilato a lavoro dipendente ai sensi dell’art. 50, comma 1, lett. B) del DPR n.917/86”.

Peccato che, come già fatto da noi rilevare con un articolo del 8 ottobre scorso, il regolamento richiamato da Nicolais "sull'istituzione ed il funzionamento degli istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche" (approvato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche ai sensi del D.L. n. 19 del 30 gennaio 1999) non sia più in vigore da un pezzo, esattamente dal 1 giugno 2005, a seguito della pubblicazione sul supplemento ordinario n. 101 della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 124 del 30 maggio 2005, dei nuovi Regolamenti di riforma del CNR previsti dal Decreto Legislativo n. 127 del 4 giugno 2003 (G. U. - serie generale n.129 del 6 giugno 2003).

Che dire dell'operato del presidente del Cnr, già ministro della Funzione pubblica? Senza parole!

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