di Biancamaria Gentili
L’articolo 4 del Disciplinare sui criteri generali per l’associazione al Cnr di ex dipendenti, approvato con decreto del presidente dell’ente n. 6 del 2 febbraio 2007, contiene una delle poche norme chiare dell’ordinamento italiano: “Al personale associato non spetta alcun compenso”.
Poiché in claris non fit interpretatio, non si riescono proprio a capire le difficoltà incontrate ad applicare la disposizione da parte del direttore dell’Istituto di scienze neurologiche del Cnr.
Ma tant’è.
Infatti, per più di un anno l’Istituto diretto da Antonio Gambardella ha continuato, con pervicacia degna di miglior causa, a erogare buoni pasto (circa 150) a un suo associato.
Ma anche a quest’ultimo la decifrazione della detta norma deve essere apparsa egualmente complessa se è vero, come è, che soltanto allo scadere del quindicesimo mese di associatura e di correlativa erogazione del benefit gastronomico, il medesimo, presumibilmente assalito da un dubbio, tanto tardivo quanto irrefrenabile, ha deciso motu proprio, ossia senza che nessuno, ma proprio nessuno glielo avesse consigliato e tantomeno imposto, di restituire de damno vitando al Cnr, con tanto di bonifico, il corrispettivo economico dei pasti consumati a spese dell’Istituto.
Premesso che quanto accaduto mai sarebbe dovuto avvenire, ad accorgersene, e tempestivamente, dovevano essere i competenti uffici del Cnr e non il beneficiato.
Ciò non si è verificato né a livello locale né presso l’amministrazione centrale, dimostrando così che il sistema di controllo presenta dei buchi, quasi come un colabrodo.
Sarebbe ora, come da anni sollecita Usi-Ricerca in ogni occasione di confronto con l’ente, che venisse finalmente messo a punto e reso operante da parte dell’amministrazione centrale un sistema di controllo capace di scongiurare queste e altre consimili falle, che sembrano riproporsi troppo frequentemente, dando l’impressione che il Cnr non sia una sola entità ma 107. Tanti quanti sono, in disparte i quotidiani ampliamenti/accorpamenti, gli Istituti in cui l’ente si articola, senza contare, poi, le diverse centinaia di Unità operative di supporto.
Forse sarebbe il caso che Nicolais, finalmente, anche in questa materia battesse un colpo.