di Rocco Tritto
Sappiamo che è poco simpatico, ma noi del Foglietto lo avevamo detto. E da quel dì.
Della procedura per diventare presidente dell’Istat sembra che in Italia nessuno abbia una esatta conoscenza. Fatto abbastanza grave, perché è dalle dimissioni di Enrico Giovannini (aprile 2013) che il tema è alla ribalta politico-mediatica.
Fino alla scorsa settimana, in un nostro articolo, per l’ennesima volta, scrivevamo che “Per tutti i media, ma proprio per tutti, il neo ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan, del quale abbiamo finalmente appreso l’età (64 anni),’è stato presidente dell’Istat’. Per il Corriere della Sera, la carriera di Padoan è stata’tra Ocse e Istat’, mentre per Repubblica, il neo ministro dell’Economia ‘è stato successore di Giovannini alla guida dell’Istat’. Niente di più errato. Padoan, sia chiaro una volta per tutte per i giornaloni sempre più distratti e superficiali, non è mai stato presidente dell’Istat, neanche per un solo giorno”.
E’ passato solo qualche giorno e abbiamo appreso, questa volta con sgomento, che persino lo stesso Padoan era convinto di essere stato presidente dell’Istat.
A scoprirlo è stato Emanuele Cozzolino, deputato del Movimento 5 Stelle, che lo ha appreso a sua volta niente di meno che dal sito ufficiale del ministero dell’Economia, dove era stato pubblicato il profilo del neo ministro Padoan, che così concludeva: “Dal 27 dicembre 2013 è stato nominato presidente dell’ISTAT”.
La replica del solerte deputato, ripresa da alcune agenzie di stampa, non si è fatta attendere, costringendo l’ufficio del portavoce del ministro a correre immediatamente ai ripari, modificando il profilo nella parte manifestamente inesatta, come provato documentalmente dallo stesso deputato.
Vabbé che un po’ tutti si sono intestarditi a dare Padoan per nominato a presidente dell’Istat, ma che se ne fosse convinto lui stesso appare sinceramente eccessivo.
L’auspicio è che, visto che la nomina di Padoan non è avvenuta, il governo si decida celermente a dare finalmente all’Istat un presidente. Pleno jure e non facente funzioni.